Visita medico sportiva: come si svolge, come leggere i dati

Visita medico sportiva: come si fa e come leggere i dati

La visita di idoneità è il presupposto per poter praticare attività sportiva a livello amatoriale. Come si svolge, quali sono i dati che troviamo sul referto e quali informazioni ci forniscono

I mesi di gennaio, febbraio e marzo sono i mesi nei quali gli sportivi effettuano le visite mediche per l’idoneità alla pratica sportiva agonistica o non. Si tratta di un passaggio obbligato che, oltre a rappresentare uno scarico di responsabilità per società e organizzazioni sportive, garantisce agli atleti un monitoraggio dello stato di salute.

Visita medico sportiva: come si svolge

La scorsa settimana ho svolto la mia visita medico sportiva presso un centro autorizzato di Torino, l’Istituto delle Riabilitazioni Riba che collabora con il Team Bahrain Merida. La visita è durata una trentina di minuti nei quali sono stati effettuate le seguenti operazioni:

  • compilazione dell’autocertificazione riguardante patologie, stato di salute e stile di vita
  • elettrocardiogramma basale
  • elettrocardiogramma da sforzo
  • misurazione della pressione arteriosa
  • prelievo e analisi delle urine
  • spirometria
  • visita clinica

In base ai dati raccolti e alla visita clinica, il medico dello sport ha rilasciato una certificazione per lo svolgimento dell’attività sportiva a livello agonistico che avrà una validità di un anno.

Visita medico sportiva: come leggere i dati

Vediamo nel dettaglio quali sono i dati clinici che troviamo nella visita medica e, in maniera più approfondita, quali sono i valori fisici che determinano la nostra idoneità sportiva.

Nel referto della visita medico sportiva vengono segnalati:

  • anamnesi familiare
  • anamnesi fisiologica
  • consumo di fumo
  • consumo di alcol
  • crisi di broncospasmo
  • episodi lipotimici o sincopali
  • appendicetomia
  • ernioplastica inguinale
  • tonsille/adenoidectomia

Nell’esame obiettivo troviamo indicazioni su:

  • peso
  • altezza
  • BMI (il Body Mass Index o Indice di Massa Corporea mette in relazione peso e altezza)
  • apparato locomotore
  • apparato respiratorio
  • apparato cardiovascolare
  • addome
  • organi genitali
  • traumi
  • conclusioni dell’esame obiettivo
Domenico Pozzovivo effettua la spirometria all'IRR Riba di Torino
Domenico Pozzovivo effettua la spirometria all’IRR Riba di Torino

L’indice BMI è utile per comprendere se si è sovrappeso, normopeso o sottopeso. Nel mio caso il rapporto fra l’altezza di 184 cm e il peso di 78 kg produce un BMI di 23,04 (quindi all’interno del range dei soggetti normopeso che va da 18,5 a 24,99).

La terza parte è quella relativa alle prove funzionali che io ho svolto allo spirometro e poi pedalando per alcuni minuti a una frequenza di 60/70 pedalate al minuto su un cicloergometro tarato in modo da richiedere un’energia di 150/200 watt.

Nel mio esame sono segnalati i risultati di:

  • ECG basale (i battiti cardiaci al minuto misurati prima dello sforzo)
  • pH delle urine
  • ECG sotto sforzo (i battiti cardiaci misurati durante l’attività sul cicloergometro)
  • Pressione arteriosa omerale
  • Spirometria Capacità vitale forzata (CVF)
  • Spirometria Volume espiratorio massimo in 1 secondo (FEV1)
  • Spirometria Rapporto FEV1/CVF

I valori desunti dall’elettrocardiogramma e dalla misurazione della pressione arteriosa sono fondamentali per valutare la situazione cardiovascolare dell’atleta e quindi la potenza del “motore”. Ma anche l’ossigenazione ha la sua importanza ed è per questo che viene effettuata la spirometria.

La Capacità vitale forzata (CVF) indica il volume totale di aria espulsa in un’espirazione forzata partendo da un’inspirazione massimale o viceversa. Il mio valore è risultato essere di 6110 m (+ 27,3% rispetto al valore medio maschile).

Il Volume espiratorio massimo in 1 secondo (FEV1) indica il volume di aria espirata nel primo secondo di un’espirazione forzata, partendo da una inspirazione completa. Questo valore permette di misurare la velocità di svuotamento dei polmoni.

Il rapporto FEV1/CVF anche noto come indice di Tiffenau è fondamentale per discriminare un deficit ostruttivo da uno restrittivo: il valore medio per gli adulti è compreso fra il 70% e l’80%.

A conclusione dell’esame viene rilasciata l’idoneità agonistica o non agonistica firmata dal medico che ha compiuto la visita. Questa si può utilizzare sia per le iscrizioni individuali a eventi che lo consentono o che dispongono di tessere giornaliere oppure consegnare alla società con la quale svolgeremo la nostra attività sportiva nella stagione in corso.

Foto Istituto delle Riabilitazioni Riba

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Giornalista e ciclista, è riuscito a far convivere le sue due passioni scrivendo di bici per numerose testate, fra cui "Ciclismo" e "L'Unità". Colleziona colli alpini ed è sempre a caccia di nuovi itinerari fra Italia, Francia e Portogallo. Ha pubblicato diversi libri fra cui "Storia del ciclismo" e "Grimpeur".
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