Violenza nel calcio giovanile: perché le squalifiche non bastano
Ancora violenza nel calcio giovanile: la denuncia arriva via Facebook da parte della società Euro Sport Academy. Durante una partita del campionato Allievi Regionali giocata a Monteroni, in provincia di Lecce, tra la squadra di casa, il Futura Monteroni, e gli ospiti brindisini, è successo qualcosa che non vorremmo mai vedere sui campi di calcio. Men che meno a livello giovanile.
Quattro baby calciatori sono stati aggrediti da altrettanti avversari che hanno utilizzato anche una spranga di ferro. Ad avere la peggio, appunto, i tesserati dell’Euro Sport Academy, che hanno riportato varie ferito: frattura del setto nasale, una ferita da taglio ad una mano, un dente rotto e altre escoriazioni. Appena gli animi si sono calmati, è intervenuto sul posto il 118, oltre che i carabinieri della compagnia locale.
I quattro ragazzi sono stati trasportati in ospedale per le cure e gli accertamenti del caso, mentre la propria dirigenza provvedeva a sporgere denuncia presso le autorità competente e preannunciando ricorso in federazione. Si attendono le decisioni del giudice sportivo locale, che con ogni probabilità saranno durissime, ma basteranno per dare l’esempio?
Questo della provincia di Lecce è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi che si sono ripetuti negli ultimi tempi in varie parti del territorio nazionale. Alcuni li ho vissuti in prima persona e posso confermare che le squalifiche, per quanto pesanti possano essere, non bastano a fare da deterrente nei confronti di certi comportamenti violenti. Ho visto giovani calciatori e dirigenti sorbirsi squalifiche di un anno e alla prima occasione fare peggio di prima.
La punizione ci deve essere, ma deve essere accompagnata dalla diffusione della cultura sportiva. Genitori e istruttori devono essere loro per primi ad essere educati alla vittoria così come alla sconfitta. I comportamenti dei giovani calciatori non sono altro che il loro specchio. Se un istruttore o un dirigente giustificano le sconfitte davanti ai ragazzi prendendosela con gli arbitri o con gli avversari, quale esempio si può dare a quelli che dovranno essere i campioni del domani?
Se è il caso, si possono anche fermare i campionati giovanili fino a data da destinarsi, avviando un tavolo su ambito nazionale che abbia come unico valore il fair play. Solo se si capiscono a fondo quali siano i valori che stanno dietro lo sport, soprattutto a livello giovanile, si può insegnare il calcio o qualunque altra disciplina. In alternativa, meglio rimanere a casa, perché di certe scene non se ne sente alcun bisogno.