Tutti i Vincenzo Nibali della Milano-Sanremo 2018

Vincenzo Nibali vincitore della Milano-Sanremo 2018 - Analisi

Quando alcune settimane fa noi di Sport Folks abbiamo intervistato Vincenzo Nibali sugli obiettivi del suo 2018 l’argomento Milano-Sanremo non è stato toccato perché, da oltre vent’anni, nessun corridore capace di vincere una grande corsa a tappe era riuscito a imporsi sul traguardo della Classicissima di primavera. Si era parlato del debutto nel Giro delle Fiandre e della Liegi-Bastogne-Liegi, corsa decisamente più adatta alle sue caratteristiche.

Per emergere Vincenzo Nibali ha bisogno di percorsi con dislivelli importanti o, quantomeno, con una salita che sfoltisca il gruppo nel finale e, magari, una discesa in cui esaltare le sue eccezionali doti di pilota. Alla Sanremo la discesa tecnica c’è e, infatti, un podio lo Squalo dello Stretto lo aveva già centrato sei anni fa, arrivando alle spalle di Simon Gerrans e Fabian Cancellara.

Se, alla vigilia del debutto stagionale, non avevamo chiesto a Nibali nulla della Milano-Sanremo è perché la lettura dei risultati dell’ultimo ventennio ci aveva mostrato con grande evidenza l’incompatibilità fra una corsa sempre più rapida e adatta ai velocisti e un ciclismo iperspecializzato in cui i corridori da grandi giri programmano i picchi di forma in prossimità delle gare di tre settimane.

Non avevamo fatto i conti con il genio.

Non avevamo considerato il talento leonardesco di un corridore in grado di vincere qualsiasi corsa. Il suo palmarès parla chiaro: due Giri d’Italia, un Tour de France, una Vuelta a Espana (e forse due se Froome verrà ritenuto positivo), dieci podi nelle grandi corse a tappe, due Giri di Lombardia, una Milano-Sanremo, due campionati italiani, due Tirreno-Adriatico, vittorie di tappa in tutte e tre le grandi corse a tappe (5 al Giro, 7 al Tour e 2 alla Vuelta), due Giri del Trentino, un Tour of Oman, un Grand Prix de Ouest France e un’altra ventina di successi fra classifiche generali di corse a tappe, tappe e corse in linea.

Ieri pomeriggio, intorno all’ora del thè, Vincenzo Nibali ha chiamato a raccolta tutti i Vincenzo Nibali che abitano dentro il fisico di un corridore che negli ultimi dieci mesi non ha sbagliato in nessuno dei grandi appuntamenti ai quali ha preso parte: 3° al Giro (ad appena 40” dal vincitore Tom Dumoulin), 2° alla Vuelta a Espana (dietro a Chris Froome, quindi in attesa delle decisioni dell’Uci sul caso salbutamolo), 1° al Lombardia e 1° alla Sanremo.

Ma chi sono tutti questi Vincenzo Nibali? Proviamo a conoscerli.

Vincenzo Nibali scalatore

Dopo i fuochi di paglia di Marcus Burghardt e di Jempy Drucker, a 7,1 km dal traguardo Vincenzo Nibali è balzato sulla ruota di Krists Neilands per interpretare il ruolo di stopper, a favore del leader designato del Bahrain Merida Pro Cycling Team: Sonny Colbrelli. I due hanno fatto il buco. I favoriti di giornata, Peter Sagan e Michal Kwiatkowski, si sono guardati e hanno tentennato facendo guadagnare ai due attaccanti una manciata di secondi. Quando il corridore della Israel Cycling ha chiesto a Nibali di collaborare, il corridore siciliano si è voltato, ha verificato la consistenza del gap e ha deciso di provarci.

L’attacco in coppia è avvenuto in un tratto di falsopiano con una pendenza all’1,5%, ma, dopo 600 metri in compagnia di Neilandts, il Nibali scalatore ha fatto il vuoto con uno scatto rabbioso nel tratto più impegnativo del Poggio, quello al 7% posto a un chilometro dallo scollinamento. Con un vantaggio di 11” il Vincenzo Nibali scalatore ha lasciato il testimone nelle mani del Vincenzo Nibali discesista.

Vincenzo Nibali scalatore
Lo scatto decisivo: Vincenzo Nibali rimane solo

Vincenzo Nibali discesista

Il leader del Bahrain Merida Pro Cycling Team ha iniziato la discesa con un vantaggio di 11” sul gruppo inseguitore. Un bottino interessante ma non sufficiente per mettere al sicuro il successo.  Un altro corridore avrebbe potuto dilapidare il vantaggio in discesa (come fece Moreno Argentin perdendo 10” nei 3,2 km di discesa nell’edizione del 1992), non Nibali che ha dimostrato lungo tutto il corso della propria carriera un talento particolare per le discese. Due magistrali discese gli hanno consentito di vincere il Lombardia, una strepitosa discesa sotto la pioggia gli ha regalato il secondo successo nella Tirreno-Adriatico e un pilotaggio da kamikaze giù dal Colle dell’Agnello gli ha consentito di iniziare la clamorosa rimonta del Giro d’Italia 2016.

La Sanremo non è stata che l’ulteriore conferma di un corridore talmente bravo in discesa da far sembrare tutto facile. Il Vincenzo Nibali discesista ha fatto pienamente il suo dovere consegnando al Vincenzo Nibali passista un vantaggio di 7” su Trentin e di 9” sul gruppo ai 2100  metri dal traguardo.

Vincenzo Nibali discesista
Un imprendibile kamikaze nella discesa del Poggio

Vincenzo Nibali passista

Negli ultimi vent’anni tutti i tentativi di andarsene erano miseramente falliti su corso Cavallotti, su Corso Raimondo o su Via Roma per il ritorno del gruppo. Se fra la fine degli anni Ottanta e la fine degli anni Novanta si era assistito a tanti arrivi solitari è anche perché gli organizzatori avevano anticipato il traguardo a corso Cavallotti. Una volta riportato l’arrivo su via Roma, con un chilometro in più per recuperare terreno, l’arrivo solitario è diventato impossibile. Fino a ieri l’ultima vittoria di un corridore partito da solo sul Poggio era stata quella di Giorgio Furlan che nel 1994 vinse scalando il Poggio in 5’22” (ieri Nibali è salito in 6’14”…). Per quasi un quarto di secolo l’epilogo della Sanremo è stato con volate di gruppo, con arrivi ristretti oppure con stoccate di grandi finisseur (Cancellara, Tchmil e Pozzato) nel tratto pianeggiante successivo alla discesa.

Il Vincenzo Nibali passista ha fatto valere le sue doti di cronoman, quelle che in gioventù gli sono valse due medaglie di bronzo mondiali (nel 2002 fra gli juniores e nel 2004 fra gli under 23) e che negli ultimi otto anni gli hanno permesso di salire per dieci volte sul podio dei grandi giri.

A un certo punto il corridore messinese ha addirittura messo gli avambracci sul manubrio, sfruttando delle “immaginarie” protesi da crono. E nello sforzo in apnea per resistere al ritorno del gruppo si è abbassato cercando di mantenere la posizione più aerodinamica possibile.

Vincenzo Nibali passista
Posizione aerodinamica per Vincenzo Nibali a 1500 metri dal traguardo

Vincenzo Nibali stratega

La strategia di gara di Nibali è stata perfetta. Che il siciliano volesse fare la corsa lo si è capito all’attacco della Cipressa quando è risalito in testa al gruppo per poter intervenire in caso di attacchi da lontano. Successivamente il siciliano non è mai arretrato dalla testa del gruppo e quando Neilandts ha sferrato l’attacco si è fatto trovare nel posto giusto al momento giusto. Il fatto che Peter Sagan avesse “battezzato” la sua ruota non fa che confermare che anche i big del gruppo avevano capito che il siciliano avrebbe potuto fare la corsa.

Vincenzo Nibali opportunista

Nel dopocorsa Nibali ha rivelato come il leader della sua squadra fosse Colbrelli e di come il suo scatto su Neilandts sia stato coerente con il suo ruolo di stopper. Quando dopo 200 metri a tutta il corridore dell’Israel Cycling Academy gli ha chiesto di collaborare, Nibali si è voltato e dopo aver valutato il gap ha capito che poteva valerne la pena.

Vincenzo Nibali stratega
Vincenzo Nibali si volta, capisce di aver fatto il vuoto e decide di provarci

Vincenzo Nibali camaleontico

Con dieci minuti di grande ciclismo Nibali ha dato un colpo di spugna al paradigma (recente) secondo il quale la Milano-Sanremo era proibita ai corridori da grandi corse a tappe. Se lo ha fatto è per una sola ragione: perché Nibali non è solo un corridore da grandi corse a tappe. È vero, con dieci podi e quattro successi nei grandi giri è nelle gare di tre settimane che ha dato le maggiori dimostrazioni del proprio valore, ma con tre classiche monumento nel palmarès, due campionati italiani e successi in classiche italiane e internazionali, il corridore del Bahrain Merida Pro Cycling Team è, insieme ad Alejandro Valverde, il ciclista più eclettico in attività e uno dei più versatili nella storia del ciclismo italiano. Un vero e proprio camaleonte capace di adattare le sue doti di scalatore, passista e discesista a tutti i percorsi.

Vincenzo Nibali impavido

Nibali non ha paura di niente. Si esalta tanto quando il termometro supera i 30° C, quanto con pioggia e neve, si butta con coraggio nelle discese e non teme i percorsi accidentati: sul pavé ha iniziato a costruire il suo successo al Tour del 2014 e sui muri delle Fiandre esplorerà un nuovo possibile Nibali di fine carriera fra due settimane.

Vincenzo Nibali insaziabile

Lo Squalo dello Stretto non placa mai la propria fame di successi. In un’intervista di qualche anno fa Nibali disse che gli sarebbe piaciuto, nelle ultime stagioni della sua carriera, aggiudicarsi corse mai vinte prima. Fra le classiche monumento nessuna è preclusa al Nibali visto ieri: non lo è il Fiandre che lo attende fra due settimane e non lo è la Liegi-Bastogne-Liegi che ha già sfiorato nel 2012. E chissà che un giorno Nibali non decida di provare a misurarsi nella Roubaix vista la dimestichezza con il pavè palesata al Tour di quattro anni fa…

Vincenzo Nibali programmatore

Pochi corridori al mondo riescono a essere protagonisti da febbraio a ottobre come Nibali. Con il passare degli anni il corridore siciliano sembra avere migliorato la capacità di programmare i picchi di forma. Nel 2018 saranno addirittura tre: le classiche, il Tour e il Mondiale. Il successo nella Milano-Sanremo non fa che rafforzare la sua posizione di leader della nazionale italiana per il Mondiale che si correrà a fine settembre a Innsbruck. Il percorso è il più duro degli ultimi vent’anni ed è adattissimo al talento eclettico di Nibali che – come per il Tour del prossimo mese di luglio – dovrà chiamare a raccolta lo scalatore, il discesista e il passista che sono in lui.

Affidiamoci alla cabala. Dopo Laurent Fignon nel 1989, Gianni Bugno nel 1990 e Laurent Jalabert nel 1995 nessun corridore capace di vincere nelle grandi corse a tappe era riuscito a imporsi a Sanremo. Nibali sappia che per tutti e tre, nella Città dei Fiori, è iniziata la stagione più vincente della carriera. Scommettiamo che in questo 2018 arriverà un altro grande successo?

Foto | Facebook Bahrain Merida Pro Cycling Team

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Giornalista e ciclista, è riuscito a far convivere le sue due passioni scrivendo di bici per numerose testate, fra cui "Ciclismo" e "L'Unità". Colleziona colli alpini ed è sempre a caccia di nuovi itinerari fra Italia, Francia e Portogallo. Ha pubblicato diversi libri fra cui "Storia del ciclismo" e "Grimpeur".
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