Le salite del Tour de France 2019
Gli abbuoni in cima ai principali Gran Premi della Montagna sono una delle novità di una Grande Boucle con ben cinque arrivi in salita
Dopo la presentazione dello scorso 25 ottobre alcuni addetti ai lavori hanno scritto che quello della prossima estate sarà il Tour de France più montagnoso della storia. Li smentiamo immediatamente: le indigestioni di salite delle edizioni degli anni Quaranta e Cinquanta e di qualche edizione degli anni Ottanta restano irripetibili non fosse altro che per il progressivo accorciamento delle frazioni di montagna.
Già perché una delle novità delle ultime edizioni sono le distanze limitate nelle tappe di montagna, una scelta che in tempi recenti ha pagato in termini di spettacolo: con meno chilometri dal via al traguardo i ciclisti attaccano più spesso e con più decisione.
Due sono i dati di fatto inconfutabili: i chilometri a cronometro ridotti ad appena 54 (27 km della cronosquadre di Bruxelles e 27 km della prova contro il tempo individuale di Pau) e le tre tappe di salita con meno di 140 km.
Vediamo nel dettaglio quali saranno le principali salite della prossima edizione del Tour de France.
Tour de France 2019: le salite della prima settimana
La prima salita “nobile” è brevissimo Muro di Grammont (1,2 km al 7,8%) che i ciclisti affronteranno nella prima tappa, la Bruxelles-Bruxelles di 192 km.
Il primo arrivo in salita sarà quello della Planche des Belles Filles (11,4 km all’8,7%), un’ascesa cara a Vincenzo Nibali che sulla montagna dei Vosgi iniziò la sua cavalcata trionfale in maglia gialla nel Tour del 2014. La salita finale sarà il quinto Gpm della sesta tappa con partenza Mulhouse.
Tour de France 2019: i Pirenei
La dodicesima tappa, da Toulouse a Bagnères de Bigorre (202 km) affronterà il Col de Peyresoudre e l’Hourquette d’Ancizan (9,9 km al 7,5%). La quattordicesima tappa partirà da Tarbes per raggiungere il Col du Tourmalet (19 km al 7,4%) dopo 117 km: nella parte centrale della tappa verrà affrontato il Col du Soulor. La quindicesima tappa, la Limoux-Foix (185 km), affronterà il Col de Montségur, il Port de Lers, il Mur de Peguère e l’ascesa a Foix Pra d’Albis (11,8 km al 6,9%).
Tour de France 2019: le Alpi
Il gran finale del Tour de France 2019 sarà un trittico alpino che inizierà con la diciottesima tappa, da Embrun a Valloire (207 km). La prima salita sarà il Col de Vars dal versante che vi abbiamo raccontato alcuni mesi fa su Sport Folks. Successivamente i ciclisti scaleranno il versante meridionale del Col de l’Izoard per poi salire fino ai 2642 metri del Col du Galibier. Oltre 4200 i metri di dislivello che i ciclisti dovranno affrontare sui tre leggendari colli alpini.
La diciannovesima tappa, da Saint Jean de Maurienne a Tignes, sarà lunga 123 km e affronterà il Col de l’Iseran, altra salita sulla quale abbiamo già pedalato. L’arrivo è fissato a Tignes, dopo 12,9 km al 7,5%.
La ventesima tappa che chiuderà il ciclo alpino si disputerà sul percorso dell’Étape du Tour: Cormet de Roselend, côte de Longefoy e l’ascesa finale a Tignes sono le tre salite di una frazione con oltre 4500 metri di dislivello complessivo.
Tour de France 2019: gli abbuoni in salita
Oltre a proporre tappe di salita più corte, per incentivare gli attacchi degli scalatori e degli uomini in lotta per la classifica gli organizzatori della Grande Boucle attribuiranno 3”, 2” e 1” (ma anche di più se l’Uci sarà d’accordo) ai primi tre corridori che scollineranno sulla Côte de Mutigny (terza tappa), Col des Chevrères (sesta tappa), Côte de la Jaillière (ottava tappa), Côte de Saint-Just (nona tappa), Hourquette d’Ancizan (dodicesima tappa), Mur de Péguère (quindicesima tappa), Col du Galibier (diciottesima tappa) e Col de l’Iseran (diciannovesima tappa).
Gli abbuoni saranno un incentivo in più agli attacchi da lontano e potranno stimolare una tattica di gara maggiormente offensiva da parte degli uomini di classifica.