Sport artistici: come nascono i costumi dei campioni. Intervista ai fondatori di Sagester

Costumi sport artistici - Intervista Sagester

Di recente alle Olimpiadi di PyeongChang 2018 abbiamo ammirato i costumi dei pattinatori di figura su ghiaccio, in un caso abbiamo anche un po’ sofferto per una di loro, la francese dell’Ice Dance Gabriella Papadakis, che ha avuto una wardrobe mulfunction che ci ha fatto capire ancora di più quanto sia importante il ruolo di chi confeziona i costumi degli atleti degli sport artistici. Non solo pattinaggio, ma anche ginnastica artistica e ritmica e nuoto sincronizzato sono discipline in cui l’occhio vuole la sua parte e i costumi non devono essere solo comodi per accompagnare la prestazione dell’atleta, ma anche belli da vedere. Abbiamo intervistato le titolari dell’atelier Sagester (qui il sito web ufficiale), che da quasi 40 anni opera nel settore degli sport artistici, per farci svelare qualche segreto del mestiere. A PyeongChang non c’erano, mai ai Mondiali di Pattinaggio di Milano dal 21 al 25 marzo 2018 saranno presenti come assistenza sartoriale. Ci hanno risposto la signora Ester Saggin, colei che dà il nome all’atelier e lo ha fondato con il marito Donato, e le sue figlie Elena e Roberta.

Sagester costumi per sport artisticiIl vostro è ormai un atelier storico. Come è nata l’idea di dedicarsi ai costumi per gli sport “artistici”?
“Tutto nacque quasi 40 anni fa, quando la società con cui io e mia sorella praticavamo ginnastica artistica era alla ricerca di una sarta per confezionare i body societari e chiese a nostro papà, il sig. Donato, se conosceva qualcuno disposto ad accettare questa proposta. Lui, senza pensarci due volte, colse l’attimo e disse di sì, perché conosceva la passione e la bravura della moglie nel confezionare abiti e costumi. È stata la concretezza di nostro padre che ha trasformato l’abilità artigianale di nostra madre Ester in una vocazione imprenditoriale, dando vita a SAGESTER nel lontano 1980, il primo marchio che rappresenta l’alta moda nello sport”

Signora Ester, quali difficoltà ha incontrato all’inizio della sua attività?
“In quegli anni la cosa più difficile era farsi conoscere a lungo raggio, il passa parola non era sufficiente per crescere a livelli internazionali. Quindi, insieme a mio marito abbiamo deciso di essere presenti con i nostri articoli durante le gare più importanti in Italia e oltre confine per far conoscere le mie creazioni e questo nuovo stile di vedere l’alta moda nello sport. E così è stato, siamo diventati una realtà nel pattinaggio artistico prima in Europa poi, nel mondo”

Il vostro slogan è “l’alta moda nello sport”, in effetti ogni costume è curato come un abito dell’haute couture che sfila sulle passerelle delle Fashion Week. Può raccontarci cosa c’è dietro il costume di un campione di pattinaggio, ginnastica o nuoto sincronizzato? Quanto lavoro è richiesto in termini di tempo e di cura, dalla progettazione alla realizzazione?
“Il nostro è considerato in tutti i sensi un lavoro di haute couture, in primo luogo perché le nostre creazioni sono in maggior parte uniche e realizzate a mano, poi perché usiamo sempre materiali della migliore qualità, ricchi tessuti, sofisticate applicazioni e finiture di prima qualità con le nostre sarte specializzate. Il connubio di tutto ciò rende ogni vestito un’opera ineguagliabile e questo fa sì che ogni atleta vesta pezzi unici. La progettazione avviene attraverso l’interpretazione di quello che l’atleta e il suo allenatore vogliono partendo dalla base della musica usata in gara. Una volta deciso il disegno in base a quanto progettato, il tempo di lavorazione dell’abito in sé è molto breve, in pochi giorni viene confezionato dalle nostre sarte specializzate”

Ester Saggin con la famiglia
La signora Ester Saggin con il marito Donato e le figlie Elena e Roberta

Quanto sono coinvolti gli atleti nella realizzazione dei costumi che indosseranno per tutta la stagione? Anche gli allenatori e i coreografi hanno voce in capitolo?
“Devo dire che sono gli atleti (e le loro mamme!) in primis a essere in contatto con noi. In parallelo, li seguono sempre gli allenatori. I coreografi danno le loro indicazioni all’inizio, quando definiscono il tema della gara. Una volta stabilito l’abito, loro fanno un passo indietro e lasciano il compito di definire i dettagli all’allenatore e all’atleta. Spesso siamo noi a suggerire cosa indossare o cosa cambiare in base agli abiti che ci chiedono di realizzare. La creazione di un abito implica l’ascolto di molte voci, sta a noi interpretarle e farle diventare un vestito”

Il quartier generale di Sagester
Il quartier generale di Sagester

Quanti costumi “di ricambio” vengono realizzati per ogni campione di alto livello?
“A essere sinceri, non esistono i vestiti ‘di ricambio’. Solitamente gli atleti durante la stagione realizzano due abiti, uno per il programma lungo e uno per il programma corto, poi completano il loro abbigliamento con capi che possono essere usati anche durante gli allenamenti”

Qual è in media il valore/costo dei costumi che vediamo nelle grandi competizioni come Mondiali od Olimpiadi?
“I prezzi dei nostri vestiti variano molto, infatti spesso la creazione di un vestito parte proprio dal budget di spesa che l’atleta e la sua famiglia vuole spendere, poi influiranno nel prezzo il tipo di tessuto, le applicazioni, tessuti sfumati e ovviamente il numero di Swarovski. Alla fine i limiti non ci sono quando si vuole un vestito da campioni”

Come si scelgono i materiali da utilizzare? Come si concilia la bellezza di un costume con la sua praticità?
“Tutti i nostri tessuti sono bielastici, devono aderire al corpo come una seconda pelle ma non intralciare i movimenti dell’atleta. Partendo da questa base e seguendo le regole stabilite della Federazione di Pattinaggio artistico, riusciamo ad abbinare e ad arricchire ogni singolo vestito, valorizzando la grazia e i punti di forza del fisico dell’atleta”

Con quali atleti state collaborando in questa stagione?
“Atleti di tutta Europa, squadre di pattinaggio sincronizzato, di gruppi spettacolo a rotelle, atleti del nuoto e della ginnastica artistica, squadre come la Federazione Russa della quale ad esempio siamo partner tecnico. Alcuni con ruoli importanti nella propria categoria altri meno ma tutti orgogliosi di vestire Sagester sinonimo di qualità italiana”

C’erano vostre creazioni alle Olimpiadi Invernali 2018?
“No, nel 2006 siamo stati richiesti alle Olimpiadi di Torino come assistenza sartoriale e possiamo garantirvi che essere dietro le quinte e vivere questo importante evento come lo vivono gli atleti, è una esperienza unica. Nel prossimo marzo invece saremo presenti come assistenza sartoriale ai Mondiali di Pattinaggio sul ghiaccio che si terranno a Milano”

Lo showroom di Sagester è a Zanè (Vi) in via G. Marconi 35, mentre a Milano, in via Ciovasso 17, c’è la Boutique.

La sede di Sagester - Alta moda nello Sport

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Giornalista professionista appassionata di sport fin da bambina. Scrivo per diverse testate nel web e sono fondatrice di Milady Magazine e Sport Folks. Ciclismo, volley e animali sono le mie più grandi passioni. Ho scritto il libro "Le ragazze che fecero l'impresa - La generazione d'oro del tennis italiano" per Ultra Sport.
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