Come scegliere le scarpe sportive giuste? Ce lo spiega il podologo

Scalta scarpe sportive - Consigli podologo

La scelta delle scarpe sportive è di fondamentale importanza per chiunque pratichi attività fisica, anche la più semplice come la camminata, poiché dalla salute del piede e delle caviglie dipende quella di tutto il resto del corpo. Perciò abbiamo deciso, grazie alla nostra collaborazione con MioDottore.it, di fare una chiacchierata con l’esperto podologo Dott. Bruno Perciavalle, che ha il suo studio a Napoli, e ci ha spiegato non solo come trovare le scarpe giuste, ma anche come affrontare alcuni dei disturbi più diffusi.

Bruno Perciavalle podologo
Il Dottor Perciavalle nel suo studio

Dottor Perciavalle, quali sono le “regole” principali da seguire quando si deve acquistare un paio di scarpe da usare per fare sport?
“Le scarpe comunemente in commercio non sono scarpe da ginnastica, ma da passeggio. Sono troppo compressive all’altezza delle dita e non hanno le caratteristiche necessarie per attenuare le sollecitazioni meccaniche che i nostri piedi sopportano durante una pratica sportiva. È bene, quindi, rivolgersi a negozi con personale competente e specificare lo sport che si vuole intraprendere.
C’è una erronea convinzione, soprattutto tra i calciatori, che la scarpa debba essere molto aderente, spingendo all’uso di calzature di misura inferiore. Niente di più sbagliato: la misura della scarpa deve corrispondere alla misura del piede, così si eviteranno problemi sia nell’immediato che nel lungo termine”

Che differenza c’è tra i diversi tipi di scarpe? 
“Gli studi di biodinamica e la ricerca tecnologica di nuovi materiali hanno portato alla realizzazione di scarpe hi-tech per ogni tipo di sport.
Le scarpe da tennis, ad esempio, devono essere scelte sulla base del terreno di gioco. La caratteristica comune è un buon sostegno laterale. Sulla terra battuta, che è scivolosa, è importante l’aderenza delle suole, per mantenere la stabilità. Starà alla sensibilità del tennista, modulare la dinamica per effettuare giocate in scivolata.
Sul cemento, invece, che ha un grado di attrito superiore alla terra rossa, si possono usare scarpe con un grado di aderenza inferiore, ma le suole dovranno essere capaci di ammortizzare la durezza del campo e preservare, quindi, piedi e gambe.
Le scarpe da corsa – ovvero da running – sono un argomento molto complesso, perché il tipo di corsa è soggettivo: ognuno corre a suo modo e secondo la struttura del suo piede (pronazione, supinazione, valgismo dell’alluce, valgismo o varismo del retro piede), senza trascurare la differenza tra corsa su strada o campestre. Mi limiterò a sottolineare la necessità di una suola con grandi capacità ammortizzanti e buona flessibilità e stabilità. Le scarpe vanno cambiate ogni 600-800 Km, perché oltre le suole si induriscono e diventano causa di fascite plantare o tendiniti. Le scarpe da trial devono garantire, invece, massima aderenza.
Le scarpe da basket devono essere alte per garantire massima stabilità, per proteggere le caviglie e si devono caratterizzare per l’alto grado di aderenza per impedire traumi muscolari. Quasi tutte le scarpe da basket sono dotate di cuscinetti per attutire gli impatti in atterraggio dopo i salti.
Le scarpe da volley devono avere le stesse caratteristiche delle scarpe da basket. La loro scelta è un po’ più legata al ruolo e al peso. Sono basse ma a volte le medio alte sono preferite dai giocatori che ricoprono ruoli laterali”

Quali scarpe usare per i lunghi cammini?

Chi vuole affrontare lunghi cammini come quello di Santiago o la via Francigena come si deve preparare? Ci sono particolari accorgimenti da prendere prima, durante e dopo il cammino?
“Per i percorsi lunghi, non sportivi, è preferibile usare gli scarponcini. In commercio ci sono scarponcini che hanno caratteristiche diverse sia per la stagione in cui verranno usate, sia per il percorso che si intende affrontare. Per percorsi non agonistici – lunghi ma poco difficoltosi, come appunto la via Francigena o di Santiago – è consigliabile uno scarponcino leggero, alto appena ai malleoli, in modo da dare stabilità alla caviglia. È bene che le calzature siano state collaudate su un percorso di almeno 1 km. A conclusione della prestazione un pediluvio con un paio di bustine di camomilla sarà un ottimo defaticante”

La salute dei piedi e delle caviglie

Qual è il modo migliore per prevenire le vesciche? E cosa fare quando ormai sono comparse?
“Le vesciche si manifestano per stress da attrito e per evitarle basterà seguire i consigli relativi alla scelta delle calzature. Una volta comparse, il trattamento è molto semplice: bucarle con uno spillo preventivamente riscaldato su una fiamma; far fuoriuscire il liquido; disinfettare e medicare. È preferibile non rimuovere tutta la cute che costituisce la vescica ma solo tanto da svuotarla completamente”

Un disturbo molto diffuso, non solo tra chi pratica sport, ma in generale tra chi usa spesso scarpe chiuse, è il piede dell’atleta. Di cosa si tratta? Come si previene e come si cura?
“Il piede d’atleta (tinea pedis) è una micosi interdigitale provocata dalla contaminazione della scarpa da parte del fungo dovuta alla sudorazione. Ovviamente, ci sono soggetti più esposti a questa patologia che, oltre a provvedere – come dovrebbero fare tutti – a igienizzare l’interno delle scarpe con spray adatti. Inoltre, ogni volta che queste vengono usate, è necessario usare gel antimicotici”

Anche per la scelta delle calze occorre seguire particolari accorgimenti? Ci sono fibre migliori di altre?
“La microfibra è il tessuto più usato per gli indumenti sportivi perché è più leggero, più traspirante, antibatterico e più capace di assorbire il sudore. Per tutte queste caratteristiche i calzini in microfibra si fanno, senz’altro, preferire”

Come preservare la salute delle caviglie soprattutto nel caso in cui si praticano sport da contatto o sport che prevedono frequenti salti o cambi di direzione? 
“La caviglia è sicuramente l’articolazione più esposta a traumi sportivi. È opportuno, prima di iniziare l’attività sportiva, effettuare degli esercizi di riscaldamento mirati alla mobilizzazione dell’articolazione. Gli atleti più esperti è bene che controllino e analizzino il gesto tecnico che effettuano (il salto nel basket o nel volley, il movimento laterale del tennista o del calciatore) per migliorarlo. Chi ha subito un trauma distorsivo è soggetto a recidiva: è quindi consigliabile l’uso di cavigliera”

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Giornalista professionista appassionata di sport fin da bambina. Scrivo per diverse testate nel web e sono fondatrice di Milady Magazine e Sport Folks. Ciclismo, volley e animali sono le mie più grandi passioni. Ho scritto il libro "Le ragazze che fecero l'impresa - La generazione d'oro del tennis italiano" per Ultra Sport.
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