Sant’Antonio in bici: la salita da Viù
Sulla strada per il Colombardo, un’ascesa con un finale in doppia cifra che termina a quota 1217 metri
Contenuto realizzato dal Comune di Viù in collaborazione con Sport Folks
I ciclisti che amano andare alla ricerca di nuove salite non resteranno certo delusi dall’ascesa che conduce sino ai 1227 metri di Sant’Antonio di Lemie. La strada che conduce a questo borgo montano si sviluppa sul versante meridionale della Valle di Viù, in una valletta interna che inizia a Forno di Lemie e prosegue, su strada sterrata, sino ai 1888 metri del Colombardo.
Il nostro itinerario inizia nella piazza del mercato di Viù, di fronte al chiosco informativo dell’ufficio turistico. Da qui, dopo avere attraversato il paese ed essere scesi fino a frazione Fucine (717 metri), inizia la salita.
I primi quattro chilometri di ascesa sono facili e in buona parte percorribili con il lungo rapporto. Le pendenze variano dall’2,5% del terzo chilometro al 5% del primo. Dopo circa 4 chilometri si supera un ponte di ferro sulla Stura di Viù e si arriva a Forno di Lemie.
Qualche centinaio di metri dopo quest’abitato si incontra un bivio a sinistra con numerose indicazioni fra cui quella per Sant’Antonio. Il primo tratto è molto semplice, ma dal sesto chilometro di ascesa la pendenza si fa più impegnativa, con una media del 9%.
Un cartello avvisa i visitatori: Hic Sunt Ursi. Non leoni come nella topografia latina, ma orsi. Un qualche tipo di metafora a uso e consumo dei ciclisti? Sta di fatto che, dopo il cartello, la salita si fa “bestiale”. Il settimo chilometro ha una pendenza media del 13,5% con punte che superano il 15%.
La salita attraversa il bosco e si sviluppa con una serie di tornanti più o meno ravvicinati. Nel tratto che precede Borgial le pendenze si dimezzano: l’ottavo chilometro ha una pendenza media del 7,3%.
Le fatiche non sono ancora finite. Dopo avere tirato il fiato per qualche centinaio di metri, messo alle spalle questo borgo si torna a salire con maggiore decisione: gli ultimi 420 metri hanno una pendenza dell’8,6%.
L’arrivo è posto al termine dell’asfalto. Sulla destra una piccola fontana consente di rabboccare la propria borraccia.
Complessivamente la salita di Sant’Antonio ha uno sviluppo di 8,42 km, un dislivello di 510 metri e una pendenza media del 6,1%.
Vista l’esposizione a settentrione e la possibilità di trovare tratti ghiacciati nei mesi più freddi il periodo consigliato per affrontare questa salita è fra i mesi di marzo e ottobre.
Proprio in virtù dell’esposizione a nord e della costante ombreggiatura negli ultimi chilometri, questa salita è consigliata nei mesi più caldi dell’anno.
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