Salite da scoprire: Trevim, il “Ventoux portoghese”

Nel centro del Portogallo, un’ascesa dalle pendenze abbordabili verso un cono battuto dal vento

Con i suoi 1200 metri di altezza l’Alto de Trevim è uno dei punti panoramici più spettacolari dell’intero Portogallo Continentale. Situato al centro della Serra da Lousã, questo particolare picco “conico” consente, nei giorni di buona visibilità, di osservare località distanti come la Serra da Estrela, l’Oceano Atlantico, le Serras da Gardunha e do Marvão, nell’Alentejo.

Alcuni giorni fa, raccontando il nostro tour circolare con scollinamento sulla Serra da Lousã, abbiamo accennato  alla discesa verso Castanheira de Pêra. Ecco, questa discesa percorsa in senso ascendente rappresenta due terzi dell’ascesa su Trevim.

Pannello 2 Trevim
Il pannello di Castanheira de Pêra dal quale inizia la salita di Trevim

Il titolo di “Ventoux portoghese” non è casuale. La salita avignonese e quella lusitana hanno molti punti in comune: 1) la lunghezza, 2) una prima parte boscosa, 3) una seconda parte priva di vegetazione, 4) una cima conica, 5) una frequente presenza di vento.

La grande differenza fra le due salite è rappresentata dalle quote d’arrivo e dalle pendenze medie e massime, due elementi che rendono l’ascesa francese molto più dura. Ma la salita verso Trevim è davvero una bella scoperta per i ciclisti che amano misurarsi con nuove salite ed è molto varia proprio come la montagna provenzale.

Sono partito da Cabeças e per raggiungere il punto di partenza della salita ho percorso 25 km piuttosto nervosi, con una salita di 6,5 km nella prima parte (fino a Figueiró dos Vinhos) e una quindicina di chilometri caratterizzati da brevi strappi e veloci discese (fino a Castanheira de Pêra).

La partenza ufficiale avviene nell’ultima rotonda della N236 posta in fondo al paese. Qui un pannello delle Subidas Epicas illustra nel dettaglio l’intera salita. Per tutta l’ascesa, fino a Trevim, le varie frazioni chilometriche sono scandite da un cartello che indica i chilometri che mancano alla sommità, la quota altimetrica e la pendenza media del chilometro successivo. Inutile sottolineare quanto queste informazioni siano importanti dal punto di vista psicologico, specialmente se si affronta la salita per la prima volta.

Pannelli 3 Trevim
I pannelli chilometrici indicano i km alla vetta, la quota e la pendenza media del km successivo

Nei primi 12 chilometri l’ascesa è piuttosto regolare: si tratta di un lungo serpentone di appena tre tornanti con pendenze medie comprese fra il 2,4% e il 4,6%. In questa prima parte la salita procede in mezzo a un grande bosco, con molti tratti ombreggiati. A metà della salita, dopo 9,5 km, un ampio tornante con curva a destra offre una vista panoramica su Castanheira de Pêra e su di un’ampia porzione di territorio del Pinhal Interior Norte.

Tornante Trevim
Il tornante con balcone panoramico è situato a metà della salita di Trevim

Giunti allo scollinamento che consente di ridiscendere fino a Lousã si incontra un bivio con indicazione a destra per Trevim. Il cartello segnala 8 km alla vetta ma, in realtà, ne mancano “solamente” 7.

Il fondo stradale, praticamente perfetto sulla nazionale 236, diventa piuttosto accidentato nei chilometri finali dell’ascesa che si sviluppano a fianco di un grande parco eolico. Le pendenze continuano a essere abbordabili e nel quartultimo chilometro il gradiente è addirittura negativo: -2,6%.

Nel terzultimo chilometro la strada sale al 3,8%. L’epilogo è la parte più impegnativa dell’ascesa con un penultimo chilometro al 6% e l’ultimo al 7,9%.

Giunti in vetta, a quota 1186 metri, il panorama è superbo e permette uno sguardo a 360° su tutto il centro del Portogallo.

A pochi km da vetta del Trevim 5
A pochi chilometri dai 1186 metri della vetta

Una salita consigliata a tutti, passisti compresi: nonostante la lunghezza le pendenze sono abbordabili. E il panorama ripaga di tanta fatica!

Altimetria Trevim

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Giornalista e ciclista, è riuscito a far convivere le sue due passioni scrivendo di bici per numerose testate, fra cui "Ciclismo" e "L'Unità". Colleziona colli alpini ed è sempre a caccia di nuovi itinerari fra Italia, Francia e Portogallo. Ha pubblicato diversi libri fra cui "Storia del ciclismo" e "Grimpeur".
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