Tutti i numeri della mia stagione ciclistica 2017
Un bilancio della stagione appena conclusa e un piano di allenamento per la stagione che verrà
Con l’uscita di sabato 30 dicembre ho concluso la stagione ciclistica 2017. A poche ore dalla fine dell’anno sono riuscito a superare i 50.000 metri di dislivello, un parametro che evidenzia la qualità dei chilometri coperti nell’anno solare appena conclusosi. Nel corso del 2017 ho infatti percorso 4458 km, superando 109 salite (53 in territorio portoghese, 52 in Italia e 4 in Francia).
Il 2017 è iniziato al sole del Portogallo. Sin dai primi giorni dell’anno ho pedalato in salita costruendo delle basi di agilità e di chilometri che ho consolidato con gli allenamenti di gennaio, febbraio e marzo sulle strade di casa. In marzo ho intensificato gli allenamenti compiendo un paio di uscite sopra i 100 km. Oltre ad allenarmi sulla lunga distanza, mi sono abituato allo sforzo ripetuto in salita.
Il 9 aprile ho affrontato la mia prima randonnée di 200 km con partenza e arrivo a Volvera (To) e un dislivello complessivo di 1570 metri. Ho portato a termine la prova senza particolari difficoltà e il picco di forma raggiunto con un paio di mesi d’anticipo sui miei ritmi abituali mi ha permesso di affrontare la stagione 2017 con ottimismo. Il mese di maggio – fitto di impegni professionali – è stato un mese di scarico nel quale, pur non abbandonando la bicicletta da corsa, ho coperto appena 196 km (ma con la scalata all’impegnativo Colle della Dieta).
Nel mese di giugno ho raggiunto il secondo picco di condizione. Il 10 giugno, insieme all’amico Roberto, ho pedalato per 170 km da Torino a Finale Ligure (Sv). Una pedalata magnifica dalla pianura torinese al Mar Ligure passando attraverso le Langhe e il Colle Melogno.
La settimana successiva mi sono spostato in Francia per affrontare alcune salite per me inedite. Il 15 giugno ho scaldato i muscoli sull’ascesa di Pra Loup, il giorno successivo, invece, ho portato a termine il mio primo trittico alpino superando i colli Allos, Champs e Cayolle. Una maratona alpina in solitario che è stata l’apice della mia stagione e una delle più grandi soddisfazioni da quando pedalo.
Dall’inizio di luglio all’inizio di settembre ho pedalato in Portogallo. Con la mia mountain bike ho percorso centinaia di chilometri nella zona del Pinhal Interior Norte. Il tour della Serra da Lousa e l’ascesa alla salita di Trevim sono state le uscite più impegnative di questo bimestre all’insegna della qualità e delle salite.
L’ottima condizione maturata sulle strade portoghesi si è palesata sui percorsi che ho affrontato nei mesi di settembre e ottobre: penso soprattutto alla brillante scalata di Pian Benot, a quella di Prarotto e ai tour sulle colline del Monferrato.
In novembre ho pedalato fino a quando il meteo me lo ha consentito. Quando le temperature si sono abbassate mi sono visto costretto ad abbandonare la bicicletta da corsa per un mese. In Portogallo, durante le feste natalizie, ho fatto tre brevi uscite che mi hanno consentito di superare il “muro” ideale dei 50mila metri.
Il piano di allenamento per il 2018
Gli obiettivi stagionali per il 2018 sono sostanzialmente cinque: 1) ripetere l’esperienza della randonnée 200 km a fine marzo-inizio aprile; 2) scalare il Col de Turini; 3) tornare sulle Alpi francesi per scalare la Bonette e altre salite inedite; 4) raggiungere il mare partendo da Torino; 5) ripetere per il terzo anno consecutivo i tour lusitani della Serra da Lousa e la scalata di Trevim.
Questo è il piano di allenamento suddiviso per mese.
Gennaio: 200 km
Febbraio: 350 km
Marzo: 450 km
Aprile: 500 km
Maggio: 250 km
Giugno: 600 km
Luglio: 500 km
Agosto: 300 km
Settembre: 400 km
Ottobre: 400 km
Novembre: 200 km
Dicembre: 150 km
L’importanza dei dati per l’allenamento
Da ventotto stagioni registro la mia attività ciclistica, vuoi per una passione personale per la statistica, vuoi perché i dati della stagione passata sono utilissimi per pianificare quella futura. Avere sott’occhio i dati del passato consente di ripetere dinamiche di allenamento che hanno dato esiti positivi e può essere utile per non ripetere gli sbagli.
Superati i quarant’anni, le mie stagioni sono cambiate e ho cercato di omogeneizzare i miei allenamenti che in passato si concentravano nel periodo marzo-ottobre, con una lunga pausa invernale.
Tutto ciò tenendo bene a mente che non sono un agonista, ma un cicloturista che ama mettersi alla prova sulla lunga distanza e su salite impegnative.