Max Blardone e la nuova vita da allenatore e commentatore tv: “Lo sport tra passione, sacrificio e talento”

Max Blardone - Intervista al commentatore tv e allenatore

Max Blardone intervista Sport FolksOra che la Coppa del Mondo di Sci alpino sta entrando nel vivo vedremo e sentiremo sempre più spesso Max Blardone in tv, ma quella di commentatore per RaiSport è solo una della sue tante attività. In questa intervista, abbiamo parlato con lui del suo ruolo di allenatore, del rapporto che ha con gli allievi, ma anche, più in generale, di quanto lo sport sia una metafora della vita. Vediamo qui di seguito che cosa ci ha raccontato il campione di Slalom Gigante, che non ha certo bisogno di presentazioni, ma se volete sapere di più su di lui potete consultare il suo sito web ufficiale.

Che tipo di atleti si rivolgono a te? Che cosa vogliono migliorare e quali sogni sperano di realizzare con il tuo aiuto?
“In generale si rivolgono a me gli atleti di tutte le età, dai giovanissimi degli sci club ai master, dagli amatori a coloro che vogliono prepararsi alle prove per il raggiungimento delle qualifiche tecniche, ma la mia grande sfida è con le giovani promesse del mondo racing che aspirano alla Coppa del Mondo e con cui lavoro secondo regole ben precise. Sono io a guidarli in questo perché per prima cosa è importantissimo entrare in sintonia con chi si ha di fronte, per questo all’inizio cerco la strategia giusta affinché si instauri un rapporto di fiducia; lavoro sull’autostima e faccio in modo che l’atleta capisca il suo valore, solo dopo ci si può concentrare sugli elementi tecnici, sui dettagli da migliorare o smussare. Con gli atleti di buon livello si può fare l’errore di credere che il problema sia semplicemente qualcosa legato a una ‘linea sbagliata’, a un ‘appoggio scorretto’, a elementi puramente tecnici insomma, invece molto spesso è solo una questione di atteggiamento. In questo modo la prospettiva del lavoro cambia molto e anche gli elementi da migliorare”

Quale tipo di consigli ti vengono chiesti più spesso dai tuoi allievi?
“È particolare la cosa ma ho notato che generalmente quando lavoro con i miei allievi, nella fase di valutazione iniziale, non mi vengono poste domande in modo diretto: scorgo una sorta di timidezza, forse un po’ di imbarazzo nel chiedere consigli tecnici specifici tanto che di solito sono io a sbilanciarmi per primo e a mettere i miei interlocutori a loro agio. Credo sia normale, quando ero molto giovane, ho provato anche io le stesse sensazioni. Cosa che invece non accade per quanto riguarda i materiali, il loro utilizzo, la scelta, la lavorazione: per questa parte da subito ci sono molte domande, tante curiosità e così si affrontano lunghe chiacchierate”

Questo è il tuo secondo anno da “ex atleta”, qual è il bilancio del primo anno da tecnico, istruttore e opinionista tv? E cosa ti aspetta quest’anno, particolarmente importante visto che ci sono le Olimpiadi?
“Il bilancio è sicuramente positivo! Grazie anche al lavoro fatto in anticipo negli ultimi anni da atleta agonista: il momento del ritiro dalle competizioni è una fase delicata e importante per uno sportivo e deve essere ben preparato e programmato, soprattutto a livello professionale. E io posso dirmi soddisfatto: nelle ultime stagioni di gare ho acquisito tutte le qualifiche dell’insegnamento, mi sono dedicato al commento tecnico e ho iniziato a cimentarmi con i mezzi di comunicazione non solo in modo passivo, tipico dell’atleta che deve concentrarsi sull’allenamento e sulla preparazione, ma anche in modo proattivo mettendomi in gioco in prima linea in differenti attività. Mi riferisco per esempio al mio ruolo da Ambassador Expo Milano 2015, alle prime esperienze televisive e radiofoniche, alle rubriche sportive e ai convegni. Così, all’indomani del ritiro, le proposte e le richieste di collaborazione non sono mancate, prima fra tutte quella offertami da RaiSport che mi ha affidato il commento tecnico di tutte le gare maschili e femminili di Sci Alpino: una sfida importante che mi consente inoltre di aprirmi a una nuova professionalità. E poi c’è il mio ruolo da allenatore, le attività con gli sponsor, le collaborazioni con gli sci club, gli eventi e le attività sociali: insomma non mi annoio mai! Quest’anno? Olimpiadi a parte, posso solo anticipare che ci saranno belle novità e la realizzazione di un progetto a cui tengo molto ma per scoprire di più dovete continuare a seguirmi…”

Se volete seguire Max Blardone lo trovate su Facebook, Twitter, Instagram e LinkedIn.

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Max Blardone sui social Instagram e FacebookLe Olimpiadi invernali che impatto hanno sull’interesse della gente per il tuo sport?
“Le Olimpiadi rappresentano sempre un momento molto importante per lo sport in generale, un periodo in cui c’è la possibilità di accendere i riflettori anche su discipline che non sempre godono dell’attenzione che meritano. E così capita anche per il mio sport: grazie ai Giochi Olimpici la gente può avvicinarsi allo Sci Alpino e appassionarsi sempre di più ma non bisogna dimenticare che il grande evento rappresenta solo la punta dell’iceberg rispetto al continuo lavoro che un atleta porta avanti con costanza nel circuito internazionale di Coppa del Mondo. Nelle nazioni più competitive per lo sci alpino, come appunto l’Italia, ai Giochi Olimpici partecipano solo gli atleti che si sono conquistati in pista la convocazione e che si sono distinti per risultati durante le stagioni: è già un enorme merito anche solo partecipare a questi eventi perché frutto di un grande lavoro. Alla luce di questo però poi un ruolo importante deve essere giocato anche dai mezzi di informazione che possono aiutare e spingere la gente a seguire, capire e appassionarsi a una certa disciplina sportiva”

Lo sport viene utilizzato anche come esperienza collettiva dalle aziende per fare team building. Come funzionano i tuoi traning camp in questo ambito?
“Ho sempre pensato allo sport come metafora della vita: lo sport ti fa sognare, ti fa credere in certi ideali, ti fa compiere sacrifici per raggiungere i tuoi obiettivi, ti fa gioire, ti fa soffrire ma ti aiuta anche a rialzarti dopo le cadute. Lo sport ti insegna il rispetto delle regole e dell’avversario, ti insegna a riconoscere il valore degli altri e a complimentarti con chi è stato più bravo, ti insegna a dare il massimo, a non mollare fino alla fine, ti sprona a migliorarti, a essere costante e determinato. Lo sport è passione, grinta, sacrificio e talento, lo sport è emozione! Ecco, sono queste le cose che cerco di trasmettere nelle mie ‘esperienze’, quelle che io per primo ho sperimentato sulla mia pelle e che oggi possono essere molto utili per favorire delle situazioni specifiche che ricercano le aziende. Lo stretto contatto con la natura poi rende il tutto ancora più d’effetto ed efficace. Vi è venuta voglia di provare?

Foto | Courtesy of Max Blardone

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Giornalista professionista appassionata di sport fin da bambina. Scrivo per diverse testate nel web e sono fondatrice di Milady Magazine e Sport Folks. Ciclismo, volley e animali sono le mie più grandi passioni. Ho scritto il libro "Le ragazze che fecero l'impresa - La generazione d'oro del tennis italiano" per Ultra Sport.
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