Malciaussia in bici: la salita ai raggi X
Nelle Valli di Lanzo una salita con rampe che mettono a dura prova anche gli scalatori più preparati
Contenuto realizzato dal Comune di Viù in collaborazione con Sport Folks
In passato avevo già affrontato la salita di Malciaussia in due occasioni e mi ero ripromesso che non ci sarebbe stata una terza ascesa. La buona condizione fisica raggiunta quest’estate e i sei chili persi nell’ultimo anno mi hanno convinto a riprovarci un’altra volta per avere il piacere di raccontare questa bellissima scalata ai lettori di Sport Folks!
Fra le molte salite delle Valli di Lanzo quella che conduce ai 1815 metri di Malciaussia è senza dubbio la più temuta, non tanto per il dislivello (1065 metri) e la pendenza media (4,6% se si considerano i 23 km della salita) tutto sommato contenuti, quanto per le quattro terribili rampe presenti negli ultimi quattro chilometri tutte con pendenze superiori al 10%.
Se non si hanno i rapporti adeguati e se non si dispone di un allenamento specifico per la salita meglio orientarsi sulle salite meno impegnative della zona (Pian Benot, il Colle del Lys e Pian della Mussa).
Se si dispone di una buona base di chilometri e dei giusti numeri in termini di rapporto peso/potenza, ci si può mettere alla prova su quest’ascesa altamente spettacolare e ricca di sorprese dal punto di vista tecnico.
La partenza avviene nel comune di Viù, in località Fucine, in prossimità del bivio per il Colle del Lys. Invece di svoltare a sinistra, si prosegue sulla destra seguendo le indicazioni per Usseglio e Malciaussia. Si parte da quota 750 metri e nei primi 3,5 km si pedala a buon ritmo su una pendenza media del 2,5%. Giunti in località Forno la pendenza subisce un lieve incremento: i tre chilometri che da Forno conducono a Lemie hanno una pendenza del 3,9%.
Altri due chilometri di ascesa al 4,5% conducono a Saletta. Superata questa frazione inizia un segmento lungo 3 chilometri, con una pendenza del 6,1% e caratterizzato da lunghi ed ampi tornanti. Dopo 12 km di salita si giunge così a Piazzette, a quota 1240 metri slm. In questa frazione inizia un tratto di falsopiano in salita (+0,7%) che conduce al paese di Usseglio.
Qui, alla fontana situata di fronte alla chiesa del paese, si può rabboccare la propria borraccia con della fresca acqua di montagna.
Dal centro del paese la pendenza si mantiene al 2,7% per un chilometro e mezzo, per poi crescere al 7,2% di pendenza media nei 1700 metri che conducono all’abitato di Margone. All’uscita di questa frazione una rampa di 150 metri al 10,6% preannuncia quello che sarà l’andamento della parte conclusiva dell’ascesa. Dopo un tratto di poco più di un chilometro allo 0,4% iniziano la sequenza di quattro rampe che porteranno a quota 1815 metri.
La prima rampa è lunga 430 metri e ha una pendenza media del 15,3%. A questa prima sequenza di tornanti in forte pendenza segue un tratto di 750 metri al 3,8%. Dopo aver tirato il fiato inizia un secondo segmento di 750 metri con una pendenza media del 13,2% e alcuni tratti che arrivano al 18% di pendenza massima.
In questo tratto bisogna restare concentrati e cercare di prendere i tornanti nella parte più ampia per non andare fuori giri. Conclusa questa serie ravvicinata di tornanti, si affronta un tratto interlocutorio di qualche centinaio di metri per poi attaccare un’altra rampa di circa 150 metri al 12%.
Incredibile ma vero: giunti a quota 1736 metri la strada spiana e scende addirittura per un centinaio di metri. C’è ancora un ultimo ostacolo: un rettilineo di 250 metri al 14,8%. Un breve discesa e un centinaio di metri in salita conducono alla breve discesa sul lago di Malciaussia, a quota 1815 metri.
Lo scenario di Malciaussia, con il lago incastonato in mezzo alle Alpi Graie, è il giusto premio per le fatiche dell’ascesa.
I primi 1500 metri di discesa vanno affrontati con la massima cautela: la sede stradale è molto ridotta e la parte destra è totalmente esposta su un profondo strapiombo. Non vi state giocando il Giro d’Italia e non siete Paolo Savoldelli e nemmeno Julien Alaphilippe, avrete una lunga e veloce discesa da percorrere dopo l’abitato di Margone, quindi affrontate a bassa velocità e con la massima attenzione il primo chilometro e mezzo di discesa!
Contenuto realizzato dal Comune di Viù in collaborazione con Sport Folks
Foto di Davide Mazzocco