L’eterna diatriba della curva ospite chiusa tra Juventus e Napoli (ma non solo)

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La storia si ripete e le polemiche anche: la sfida del 22 aprile prossimo tra Juventus e Napoli si giocherà senza i tifosi ospiti all’Allianz Stadium di Torino. Si tratta della partita più attesa della stagione calcistica nostrana e così come avviene ormai da qualche anno a questa parte, non vedrà la presenza dei tifosi ospiti. Attenzione, perché il provvedimento è “reciproco”: sia che si giochi a Torino, sia che si giochi a Napoli, alternativamente l’Osservatorio del Viminale vieta la trasferta ai tifosi dell’una o dell’altra squadra, innescando inevitabili polemiche.

È già successo l’1 dicembre 2017, quando in occasione della gara di andata allo Stadio San Paolo, fu vietata la trasferta ai tifosi della Juventus. Allora, i bianconeri si imposero per 1-0 pur giocando all’interno di un stadio totalmente ostile, grazie alla rete dell’ex Gonzalo Higuain. La notizia non è ancora ufficiale, ma anche in vista del match del 22 aprile, l’Osservatorio vuole adottare lo stesso metro, ossia vietare stavolta la trasferta ai tifosi del Napoli, che giocherebbero dunque in uno stadio tutto bianconero. Come potete leggere su www.napolinewstoday.it, i partenopei si stanno preparando con la massima attenzione e carica in vista di questa partita, ma anche i tifosi la sentono molto e non ci stanno a non poter seguire la squadra in trasferta.

La protesta dei partenopei parte dal presupposto che all’andata la partita non era ancora decisiva per il tricolore, quindi il provvedimento della chiusura della curva ospite ai tifosi bianconeri poteva essere giustificato, mentre quella del ritorno potrebbe essere molto importante per l’assegnazione dello scudetto e per ragioni di “equità” chiedono dunque l’apertura del settore ospite dello Stadium. Un’eterna lotta che si ripete anche sul altri campi e alla quale i supporters bianconeri rispondono semplicemente con un: “noi non possiamo venire da voi, voi non potete venire da noi”.

Curve ospiti chiuse: lo sport c’entra poco

Ovviamente ciascuno tenta di tirare l’acqua al proprio mulino, ma ci sono indubbiamente alcune considerazioni da fare: innanzitutto, come ha dimostrato la stessa partita di andata vinta dalla Juventus a Napoli (ma si potrebbero citare tanti altri esempi), non è detto che giocare senza tifo a favore significhi automaticamente sconfitta. I tifosi possono incidere, ma chi è superiore, nel calcio come nello sport in genere, riesce a dimostrarlo anche in condizioni avverse. Inoltre, la questione relativa alla chiusura della curva ospite, che sia a Torino, a Napoli o altrove, non è un discorso strettamente sportivo.

Per l’Osservatorio del Viminale è una questione di sicurezza pubblica e se non ci sono le condizioni per garantire l’incolumità di chi va allo stadio (in teoria) per godersi uno spettacolo, occorre prendere misure preventive. Ne fanno le spese, è vero, anche e soprattutto i tifosi per bene, quelli che non cercano in una partita di calcio il pretesto per fare guerriglia, ma fino a quando non saranno individuate misure alternative, il Ministero dell’Interno continuerà a chiudere le curve ospiti per evitare che si ripetano spiacevoli episodi di cui sono tristemente piene le cronache nazionali. I club, in questo senso, potrebbero fare la loro parte iniziando campagne di sensibilizzazione, o mettendo in pratica azioni concrete per una migliore gestione dell’ordine anche in caso di partite particolarmente “sentite”.

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Giornalista e istruttore tecnico di scuola calcio, scrivo e studio sport praticamente 24 ore al giorno guidato da un irrefrenabile ottimismo nei confronti delle nuove generazioni.
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