Langhe in bicicletta: un itinerario fra boschi, vigne e panorami mozzafiato

Langhe in bicicletta - Primavera in Langa Mario Ferrero

Un centinaio di chilometri, sei salite e il meglio di una delle regioni collinari più belle del mondo

Quattro anni fa, il 22 giugno 2014, le Langhe venivano inserite nella lista del Patrimonio mondiale Unesco insieme alle colline del Roero e del Monferrato. Le colline della “malora” raccontata da Beppe Fenoglio si sono smarcate dalla miseria grazie alla loro enogastronomia unica al mondo e, a partire dalla seconda metà degli anni Novanta, sono diventate un’attrazione turistica.

Percorrere queste strade in bicicletta significa riappropriarsi del paesaggio con il giusto ritmo: abbastanza veloce per potersi gustare un considerevole numero di punti panoramici in poche ore e abbastanza lento per non precluderci ciò che la rapidità delle quattro ruote ci nega.

Le Langhe, dunque, una terra di vini, tartufi e nocciole, una terra di agnolotti del plin e di dolci prelibati, di carni pregiate che arrivano dalla vicina pianura e di tajarin. Una terra di cultura, segnata dall’eresia catara e dall’esperienza partigiana.

salita di Vergne
La salita di Vergne

L’itinerario che vi propongo e che ho percorso da solo nell’estate di due anni fa è lungo 98 km, accumula un dislivello altimetrico di 1645 metri e richiede un allenamento minimo di 1000-1200 chilometri.

Il periodo consigliato per questo itinerario è quello che va da aprile a ottobre, ma nei mesi di luglio e agosto è consigliabile partire sul presto in modo da non arrivare sulle salite più lunghe nelle ore più calde.

Le salite di Vergne e Monforte d’Alba

La partenza avviene dalla frazione Gabetti di Narzole, situata lungo la SP12. Si pedala in direzione di Bra per alcune centinaia di metri e subito inizia la salita verso Vergne. Dalle rive del Tanaro si sale sulle colline delle Langhe: 4 km al 2,4% sono ideali per scaldare la gamba e prendere contatto con un paesaggio che ci stupirà nelle prossime 5-6 ore.

Superata la prima salita, una veloce discesa ci porta a Barolo, piccolo comune noto per il suo vino e per il Festival Collisioni che si svolge all’inizio di luglio con grandi star della musica e della letteratura. A Barolo ci sono anche il Wine Museum allestito magnificamente da François Confino e un museo dedicato ai cavatappi!

Da Barolo si esce dal paese in direzione sud imboccando la SP163 e la successiva SP57 che conducono in 5,7 km al 2,8% fino a Monforte d’Alba, altro centro molto vivace dal punto di vista culturale, sede della Fondazione Bottari Lattes.

Dopo aver lasciato alle spalle Barolo si sale verso Monforte d'Alba
Dopo aver lasciato alle spalle Barolo si sale verso Monforte d’Alba

Questa seconda salita si sviluppa per intero in mezzo alle vigne e la pendenze dolci consentono di gustarsi il paesaggio davvero unico delle Langhe. Arrivati a Monforte d’Alba si può decidere di fare una piccola deviazione di 800 metri per raggiungere il Castello degli Scarampi, spettacolare balcone sulle colline del dolcetto.

Lasciato alle spalle il centro di Monforte d’Alba e imboccata la SP9 si scende per 7 chilometri fino a Dogliani. La discesa è pedalabile ed è l’ingresso in una Langa diversa: i vigneti scompaiono per lasciare il posto ai boschi.

Le salite di Murazzano e di Mombarcaro

Giunti nel comune che diede i natali al primo presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, si svolta verso destra prendendo la SP32. Inizia l’ascesa più lunga della giornata quella che porta dai 300 metri di Dogliani agli 800 metri della Pedaggera di Murazzano: i chilometri di ascesa sono 14 e la pendenza media è del 3,6%.

Dopo cinque chilometri di falsopiano in leggera salita si svolta a destra dopo l’indicazione per Murazzano-Lovera. In questo punto inizia il tratto più impegnativo della giornata: i 3,5 km al 7,1% di pendenza media sono caratterizzati da brevi tornanti che conducono fino alla frazione di Lovera.

Pedaggera di Murazzano
Gli impegnativi tornanti che conducono a Lovera sulla salita che culmina alla Pedaggera di Murazzano

Una volta raggiunta questa frazione si incontrano tratti di falsopiano e anche alcuni tratti in controtendenza, fino a raggiungere il centro abitato di Murazzano. Siamo a quota 738 metri, ma la salita non è ancora terminata. Superato il paese caratterizzato da un’alta torre che domina le colline della zona si prende la SP661 e si pedala per un paio di chilometri fino a raggiungere la Pedaggera di Murazzano, a quota 798 metri.

Questa strada di cresta è una delle più spettacolari delle Langhe ed è molto battuta da ciclisti e motociclisti per le sue attrazioni paesaggistiche. Una decina di minuti di pedalata sulla cresta delle colline e si raggiunge un ampio bivio con indicazioni per Mombarcaro e Monesiglio.

Dopo la svolta a sinistra inizia una rapida discesa che porta a Viglierchi e a un piccolo noccioleto da cui inizia la risalita verso Mombarcaro. La quarta ascesa della giornata è lunga 4,3 km e ha una pendenza media del 5,9% con un gradiente che aumenta progressivamente avvicinandosi a quella che è la vetta delle Langhe.

Mombarcaro
Con i suoi 896 metri Mombarcaro è il paese più alto delle Langhe

Con i suoi 896 metri Mombarcaro è il comune più alto delle Langhe. Si dice che dalla sua sommità, nelle giornate particolarmente terse, si riesca a vedere il mare. Se non si decide di deviare per il centro del paese l’itinerario arriva a una punta massima di 868 metri, per poi iniziare una discesa di circa 10 km fino a San Benedetto Belbo.

È questa una Langa boscosa e priva di vigne, dove l’economia locale è incentrata sulla coltivazione delle nocciole e sulla produzione casearia.

Passo della Bossola
Un tornante della salita che conduce al Passo della Bossola

A San Benedetto Belbo inizia la quinta salita della giornata, quella che in 2,4 km al 6,2% conduce fino ai 714 metri del Passo della Bossola. A questo punto sono già stati percorsi 60 km e la maggior parte delle difficoltà sono ormai alle spalle.

Gli ultimi 40 chilometri

Pedalando sulla SP32 si raggiunge il comune di Bossolasco e la Fontana Azzurra dove vi consigliamo vivamente di fare tappa. L’acqua di questa fonte è rinomata in tutta la zona per la sua qualità e vale davvero la pena fermarsi per un attimo.

Monforte d’Alba

Per un’altra ventina di chilometri la strada è quasi totalmente in discesa: i passaggi da Serravalle Langhe, Pedaggera, Roddino e Monforte d’Alba ci riportano a Barolo. Manca un ultimo sforzo: i 2,6 km al 4,7% che ci riportano a Vergne. È l’ultimo saluto alle vigne delle Langhe prima di scendere a Gabetti dove si chiude un itinerario davvero indimenticabile.

Langhe in bicicletta

Foto | Google Street View – Strada del Barolo/Mario Ferrero

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Giornalista e ciclista, è riuscito a far convivere le sue due passioni scrivendo di bici per numerose testate, fra cui "Ciclismo" e "L'Unità". Colleziona colli alpini ed è sempre a caccia di nuovi itinerari fra Italia, Francia e Portogallo. Ha pubblicato diversi libri fra cui "Storia del ciclismo" e "Grimpeur".
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