L’Eroica: la storia della corsa dedicata al ciclismo classico

La prima domenica di ottobre si corre L’Eroica, la cicloturistica dedicata agli appassionati del ciclismo classico fondata nel 1997 da Giancarlo Brocci. Dai soli 92 partecipanti della prima edizione, siamo giunti a oltre settemila iscritti dei giorni d’oggi, di cui un terzo provenienti dall’estero, praticamente da tutto il mondo, anche da luoghi lontani come Brasile, Giappone, Argentina e Messico. Si corre su bici d’epoca per vivere sulle strade bianche della provincia di Siena “la bellezza della fatica e il gusto dell’impresa”. La corsa è accompagnata da un road book con tutte le indicazioni tecniche sui percorsi, la raccolta dei timbri, la rappresentazione cartografica a cura del Touring Club Italiano, che è partner de L’Eroica.

L’Eroica, come detto, è nata nel 1997 da un’idea di Giancarlo Brocci che si occupava dell’organizzazione della Granfondo del Parco Ciclistico del Chianti in onore di Gino Bartali. L’idea era di rendere la zona intorno a Gaiole in Chianti il luogo ideale per andare in bici, come spiega lo stesso fondatore nel video che vedete in apertura di questo post. Brocci, insieme con Rita Capotondi, Franco Gatterelli, Furio Giannini, Monica Licitra, Claudio Marinangeli, Luigina Nassi e Cecilia Parrini ha fondato L’Eroica, ma nel 2014 ha ceduto il marchio a una cordata di imprenditori.

L’intenzione dell’Associazione Parco Ciclistico del Chianti, che ha organizzato le prime edizioni, era proprio quella della salvaguardia delle strade bianche. A organizzare oggi l’evento è L’Eroica SSD s.r.l. che realizza una manifestazione che comincia già a metà settimana con diverse iniziative come mostre di bici storiche, degustazioni, mostra per scambio di bici e accessori d’epoca, proiezioni di film, Bike tour guidati con e-bike, presentazioni di libri e molto altro. Modernità e tradizione si uniscono per dare vita a un evento unico che ha il suo culmine, come detto, la prima domenica di ottobre, quando si parte all’alba, ognuno per il percorso più adatto alle proprie esigenze.

L’Eroica: i percorsi e le regole

Percorsi L'Eroica

I percorsi dell’Eroica sono cinque:

Passeggiata: percorso di 32 km introdotto nel 2018 con 432 m di dislivello, altezza minima 253 m e massima di 468 m. È il più accessibile ed è pensato per i principianti che vogliono vivere l’emozione di questa corsa anche se non hanno una preparazione fisica adeguata. È facile, ma molto suggestivo, con un tratto di strada bianca di 5 km. Il punto di ritsoro è solo uno, a Madonna di Brolio al 10° chilometro. Include passaggi per Lucignano D’Asso, Monti e Molin Lungo.

Piccolo Chianti: percorso di 46 km con 709 m di dislivello, 220 m di altezza minima e 518 m di altezza massima, con 20 km di strade bianche. È quello in cui negli anni si sono cimentati i personaggi più bizzarri, che si sono distinti per l’abbigliamento e per la bici utilizzata. Non serve un grande allenamento, ma una certa abilità sulle strade bianche, visto che se ne attraversano due per complessivi 20 km. I punti di ristoro sono due: quello di Madonna di Brolio al 10° km e quello di Dievole al 31° km. Tra i punti di passaggio c’è il “Leccione”, poi si va verso Pianella, Vagliagli, Due Arbie e Molin Lungo.

Percorso corto: è lungo 78 km in totale con 1.560 m di dislivello, altezza minima di 219 m e massima di 769 m. Ci sono cinque tratti di strade bianche per un totale di 33 km. I punti di ristoro sono tre, ossia Madonna di Brolio al 10° km, Radda in Chianti e Lamole-Volpaia. Durante il percorso ci sono momenti di vero folclore toscano come quello di Cecchini (re della “ciccia”) a Panzano, al fascino dei paesi vestiti a festa partendo dal Castello di Brolio, Vagliagli, Radda in Chianti e Vertine.

Percorso medio: è lungo 130 km con un dislivello di 2.083 m, altezza minima di 138 m e massima di 526 m. Ci sono sette tratti di sterrato per un totale di 53 km su strade bianche. I punti di ristoro sono quattro: a Radi, a Buonconvento, ad Asciano e a Castelnuovo Berardenga. Si passa anche da Val d’Aria, Crete di Asciano, il Monte Sante Marie, poi si rientra in Chianti.

Percorso lungo: è quello per veri eroi di 209 km con 3.891 m di dislivello, altezza minima di 129 m e massima di 620 m. I tratti di strade bianche sono ben 15 per un totale di 115 km. I punti di ristoro sono cinque: a Monteroni d’Arbia, Montalcino, Buonconvento, Asciano e Castelnuovo Berardenga.

Per il percorso medio e lungo si parte tra le ore 5 e le 7 del mattino, per i percorsi corto e del Piccolo Chianti tra le 8 e le 9:30, mentre la passeggiata da 32 km parte tra le 9 e 9:30.

L’Eroica ha delle regole ben precise che riguardano la bicicletta, l’abbigliamento e gli accessori da usare, vediamo quali sono.

Le biciclette per l’Eroica

L'Eroica - Storia regole diretta tv

Le biciclette per l’Eroica devono essere Eroiche o in Stile Vintage. Ossia devono essere Biciclette d’Epoca, da corsa, costruite fino al 1987 (incluso) sia con il cambio sia senza. Il telaio deve essere in acciaio o alluminio come quelli di Alan e Vitus, con congiunzioni avvitate e incollate, e i telai Exxon Graftec di fine anni ’70 con rubi in carbonio e congiunzioni in alluminio.

Le bici con cambio a deragliatore di tipo Simplex, Huret, Campagnolo, Zeus, Shimano, Suntour, devono avere le leve del cambio sul tubo obliquo del telaio, mentre i pedali devono avere fermapiedi e cinghetti e non sono ammessi sganci rapidi. Il passaggio dei fili dei freni deve essere esterno al manubrio, inoltre le bici più vecchie devono avere i cambi originali. Le ruote devono essere montati con cerchi a profilo basso e almeno 32 raggi in alluminio, acciaio o legno. Sono ammessi sia tubolari che copertoncini.

Le bici in Stile Vintage devono essere biciclette da corsa su strada con teai in acciaio di nuova o recente produzione, ma con caratteristiche costruttive analoghe alle Bici Eroiche vere e proprie. In ogni caso, si possono richiedere delle deroghe. Tutte le regole si trovano sul sito web ufficiale.

Abbigliamento e accessori per l’Eroica

I ciclisti che partecipano all’Eroica devono indossare abbigliamento d’epoca o di ispirazione, quindi maglie e calzoncini di lana, acrilico o altri materiali usati fino agli anni ’80. Indumenti in materiali tecnici di recente manifattura non possono essere messi in vista. Anche la scelta delle scarpe, i cappellini, le borracce e altri accessori deve essere molto curata. L’unico accessorio moderno ammesso è il casco di sicurezza omologato.

L’Eroica e la Strade Bianche

Dal 2007 esiste anche un’Eroica per i professionisti, che ha fatto a lungo parte dell’UCI Europe Tour e dal 2017 è addirittura entrata nell’UCI World Tour. È organizzata da RCS Sport e si corre a marzo, nel zone della provincia di Siena. Il nome originario era Monte Paschi Eroica, poi è diventata Strade Bianche. Il primo ad aggiudicarsela fu il russo Aleksandar Kolobnev, ma il recordman è Fabian Cancellara, che l’ha vinta tre volte, nel 2008, nel 2012 e nel 2016, guadagnandosi l’onore di vedersi intitolato un tratto di strada sterrata, quello più duro, il settore di Monte Sante Marie. Il polacco Michal Kwiatkowski l’ha vinta due volte, nel 2014, davanti a Peter Sagan, e nel 2017, davanti a Greg Van Avermaet. Tra gli italiani finiti sul podio ci sono Alessandro Ballan, secondo nel 2008 e nel 2011, Damiano Cunego, terzo nel 2011, Oscar Gatto terzo nel 2012, Rinaldo Nocentini, terzo nel 2013, Gianluca Brambilla, terzo nel 2016. Finora l’unico italiano vincitore della Strade Bianche è Moreno Moser, primo nel 2013 davanti a Sagan.

L’Eroica: diretta tv, streaming, radiocronache

L’Eroica dura molte ore e non è dunque un evento che si presta alla copertura in diretta tv, ma per celebrare questa straordinaria corsa, Rai Radio Techetè ha dedicato una settimana intera alle voci e i protagonisti del mondo della bicicletta del passato, trasmettendo decine di ore di radiocronache del ciclismo “eroico” degli anni ’60, ’70 e ’80. Si possono ascoltare anche come podcast a questo link.

Ricordiamo che L’Eroica non è una corsa competitiva, quindi non ci sono vincitori, ma alla fine della giornata viene stilato l’elenco di tutti i partecipanti per ogni percorso, in rigoroso ordine alfabetico. Tutt’altra storia, ovviamente, per la Strade Bianche, che viene invece trasmessa in diretta tv e streaming da RaiSport nel mese di marzo ed è ormai una delle classiche di primavera più attese.

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Giornalista professionista appassionata di sport fin da bambina. Scrivo per diverse testate nel web e sono fondatrice di Milady Magazine e Sport Folks. Ciclismo, volley e animali sono le mie più grandi passioni. Ho scritto il libro "Le ragazze che fecero l'impresa - La generazione d'oro del tennis italiano" per Ultra Sport.
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