Le salite del Giro d’Italia 2018: Jafferau

Salita dello Jafferau al Giro d'Italia 2018

Per la terza volta nella storia della Corsa rosa i girini si arrampicheranno sullo Jafferau

Continuiamo la rassegna delle salite del Giro d’Italia 2018 con l’ascesa al termine della quale sarà posto il traguardo della tappa regina dell’edizione 2018. La frazione che partirà da Venaria Reale per raggiungere Bardonecchia e da qui la frazione di Jafferau affronterà nella fase iniziale il pedalabile Colle del Lys, per poi scalare il Colle delle Finestre e il Colle del Sestriere. La successiva discesa verso Cesana Torinese e Oulx e il falsopiano sino a Bardonecchia faranno da preludio ai 7,3 km conclusivi, con un dislivello di 654 metri  e una pendenza media del 9%.

I precedenti del Giro d’Italia sullo Jafferau parlano chiaro: sia Eddy Merckx (vincitore nel 1972) che Vincenzo Nibali (primo nel 2013) s’imposero sulla salita piemontese in maglia rosa e conclusero la corsa vittoriosi. La storia si ripeterà anche nel 2018?

È facile prevedere che le salite precedenti e le difficoltà degli ultimi chilometri renderanno la tappa molto dura facendola diventare una corsa uomo contro uomo. Per tutti i tifosi sarà dunque l’occasione per vedere i propri beniamini arrivare alla rinfusa.

La relativa brevità della salita finale consentirà, anche a chi volesse salire a piedi, di raggiungere il traguardo in due ore o due ore e mezza al massimo. Per i ciclisti, invece, lo sforzo è verosimilmente compreso fra i 35 minuti (per un granfondista ben allenato) e i 90 minuti (per un cicloturista che non guarda il cronometro).

Vediamo la salita nel dettaglio. L’inizio ufficiale avviene sul ponte di Bardonecchia, a quota 1254 metri. Nei primi due chilometri la pendenza media è del 10,2%, con una punta massima del 14% che rappresenta il punto più duro dell’intera ascesa.

Il tappone Venaria Reale-Bardonecchia (Jafferau) si disputerà venerdì 25 maggio

Quasi subito si incontra la frazione montana di Millaures, poi si prosegue con alcuni tornanti sino a raggiungere Gleise, località posta a metà della salita, a una quota di 1559 metri. Dal 2° al 5° km l’ascesa ha una pendenza media dell’8,6%. Superata la borgata di Gleise, il paesaggio si fa sempre più brullo, sino a raggiungere il piazzale in località Bacini dove termina l’asfalto. Negli ultimi 2150 metri la pendenza media è del 9,9% con gli ultimi 250 metri al 12,1% di pendenza media.

L’asfalto termina a quota 1908 metri dopo un tratto di 250 metri al 12%

Considerando la quota e il calendario (la tappa si correrà a fine maggio) è consigliabile portarsi qualche indumento caldo e impermeabile per non avere problemi in caso di maltempo o nella ripida discesa che avverrà sulla stessa strada percorsa all’andata.

Si ricorda che Bardonecchia, punto di partenza della salita, è facilmente raggiungibile con il treno (le partenze da Torino sono molto frequenti ed è possibile trasportare la propria bicicletta) o in auto (percorrendo l’autostrada del Frejus o la SS335).

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Giornalista e ciclista, è riuscito a far convivere le sue due passioni scrivendo di bici per numerose testate, fra cui "Ciclismo" e "L'Unità". Colleziona colli alpini ed è sempre a caccia di nuovi itinerari fra Italia, Francia e Portogallo. Ha pubblicato diversi libri fra cui "Storia del ciclismo" e "Grimpeur".
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