I Love Amatori: la pagina Facebook per i cicloamatori. Intervista al fondatore Emanuele Esaia

Emanuele Esaia fondatore di I Love Amatori

Se sei un cicloamatore, ma anche un semplice appassionato di ciclismo che non va in bici, ma ama guardare le corse, probabilmente sarai incappato su Facebook su qualche divertente contenuto firmato I Love Amatori e se non ti è ancora capitato il consiglio è di farci assolutamente un salto. È una pagina molto curata, aggiornata più volte al giorno, che racconta con ironia il mondo di chi ama il ciclismo in tutte le sue sfaccettature. Ma per capire meglio lo spirito di I Love Amatori abbiamo intervistato il suo fondatore, Emanuele Esaia (il suo nickname è Supremo), studente di Ingegneria della provincia di Messina (sì, vicino alla casa di origine di Nibali), che però ci dice “Nel frattempo che sono andato fuori corso ho fatto pure altro…”. Vediamo che cosa ci ha raccontato.

Come e quando è nata la pagina “I love amatori” e quali sono i suoi punti di forza?

“I Love Amatori non ha un’origine ben precisa: avevo iniziato a fare immagini sul mio profilo privato, poi rendendomi conto che piacevano e che ricevevo richieste d’amicizia su Facebook solo per quelle immagini, ho deciso di aprire una pagina il 5 gennaio 2015 (dopo un’uscita di gruppo)”

Che differenza c’è tra la pagina e il gruppo “CicloGruppo salsa in scadenza”?
“La pagina è la vetrina, dove inizialmente scrivevo solo io poi ho trovato spunti nei messaggi privati da tanti ed allora ho aperto il #CicloGruppo (che c’è anche su Telegram). Per certi versi il gruppo ha una vita propria, quelli che mi seguono parlano tra loro, lanciano discussioni, sondaggi ed ogni tanto creano immagini che vanno in pagina”

Spiegaci un po’ i termini che usi più spesso nella pagina, per esempio perché “Fight for Pink”, slogan del Giro fino al 2016, per voi diventa “Fight for Salsa” e di conseguenza perché vi chiamate “PummarolaPro”

“È tutto basato sulle prese in giro, sull’umorismo. Se i Pro corrono per vincere la Maglia Rosa, noi corriamo per vincere la bottiglia di salsa che il supermarket-sponsor della gara mette in palio insieme a pasta e biscotti. Da qui le espressioni ‘Fight For Salsa’=‘Combatti per la salsa’ e PummarolaPro che non credo abbia bisogno di spiegazioni. Fino a poco tempo fa credevo di essere stato il primo a farlo sul ciclismo, poi ho scoperto che ci sono pagine anche più vecchie della mia. Vedo però che sono cambiate rispetto allo spirito iniziale che le contraddistingueva e questo ha fatto abbassare l’interesse degli utenti. Alcune sono state anche vendute a siti dal chiaro click bait (brrr)”

Chi sono i “CicloPatrizi” e a che età si diventa “CicloNonni”?
“I #CicloPatrizi sono quei ciclisti che più che usare la bici per allenarsi, la comprano per sfoggiarla, spendendo cifre sempre più alte. È il lato apparente del ciclismo, come per le auto, anche nelle bici. La maggior parte di questi nemmeno corre le gare del condominio ma fa solo passeggiate nel weekend. Non esiste una vera e propria soglia per diventare CicloNonni, a volte non bisogna nemmeno avere nipoti, ma basta solo pedalare un telaio in acciaio di almeno 20 anni, avere i capelli bianchi, usare come rapporto fisso il 53-13 e non usare il casco”

Emanuele Esaia con Vincenzo Nibali
Emanuele Esaia con Vincenzo Nibali

Citi spesso il “borsello” che è un po’ quello che fa la differenza tra un professionista (che non ce l’ha) e l’amatore (che se lo tiene stretto). Ci spieghi un po’ la “filosofia” del borsello e dunque del cicloamatore?

“Nella voglia di imitare i Pro, mi sono accorto l’anno scorso che i più convinti preferiscono mettere tutto in tasca pur di non sporcare la linea della bici. Io penso sia scomodo e come compromesso uso una falsa borraccia. Qualcuno mi dice che si porta due borracce con l’acqua, ma tolte alcune gare, non le userei mai. Se ti alleni in zone che conosci, basta una e sapere dove cercare le fontanelle”

Com’è la settimana tipo del PummarolaPro tra allenamenti, gare e vita giù dalla bici?
La vita del PummarolaPro ruota attorno alla bici, per cui da 4 a 7 allenamenti a settimana, gare 2-3 volte al mese (minimo) e giu’ dalla bici gare in TV, uscite con ciclisti (senza bici) e vacanze… in bici”

Tra i vostri follower c’è anche Vincenzo Nibali, ti ha detto qualcosa sulla tua pagina?
“La cosa simpatica è che Vincenzo in estate abita a 5 km da casa mia, ma io essendo nuovo nell’ambiente (pedalo dal 2011, prima facevo atletica), non lo conoscevo di persona. La cosa ancora più buffa è che dopo averlo incontrato per strada, in bici con Agnoli, da perfetto conosciuto, mi sono fatto riconoscere su Facebook con le mie immagini”

Ecco il reportage di Emanuele Esaia girato l’anno scorso alla Granfondo Nibali

Quanto ti occupa la gestione della pagina? Ti fai aiutare da qualcuno?

Emanuele Esaia con Pippo Pozzato
Emanuele Esaia con Pippo Pozzato per il quale ha coniato il soprannome “Maestro”

“Tecnicamente per fare un’immagine, caricarla con una descrizione e spegnere il pc ci vogliono due minuti, poi adesso ci sono anche le App nel telefono. Praticamente devi seguire le gare, allenarti, pensare alle battute o ai post e quindi se ti dicessi una risposta diversa dal ‘tutto il giorno’ sarebbe una bugia. Faccio anche altro, perché di pagina Facebook non si campa, ma è sempre bello sapere che senza spendere un euro, creando un movimento, inventando parole nuove e parlando di ciclismo, vengo letto da 43mila fan su FB, 14mila su Instagram, 6mila in un gruppo FB, quasi 3mila su Strava e varie centinaia su altri social e app di messaggistica. Fantastico veramente, tutto quello che pensavo e discutevo con al massimo 4 persone in un gruppo Whatsapp privato, è diventato qualcosa di enorme. Ho tre moderatori (Andrea, Alessandro e Manuela) e altri collaboratori che non gestiscono strettamente la pagina ma mi aiutano in tante cosine che non si vedono”

Quali sono i post più amati dai tuoi follower? Quelli di commento delle gare dei professionisti, quelli ironici o i post sulle tue avventure da cicloamatore?
“I post più amati sono quelli ironici senza dubbio. Quelli sui commenti alle gare sono i meno amati perché io tifo per i miei preferiti e per forza di cose scontento quelli che tifano per altri. Pazienza, spero che apprezzino la mia ‘onestà intellettuale’ e sappiano chi hanno davanti. La satira ha il carattere di chi la fa. I video delle mie gare sono qualcosa di diverso che sento il bisogno di fare al di là del successo che possono avere. È un modo per dire al mondo: io esisto, anche se non vinco sempre la salsa”

Questo è un video molto interessante, la gara in notturna del Circuito degli Assi vista da dentro:

A proposito delle tue avventure in bici, ti hanno dato modo anche di fare degli scoop su discariche e cattiva gestione delle strade, ci fai un riassuntino di quello che hai scoperto?

“Ho fatto un video sul mio profilo privato che è diventato ‘virale’, con 11mila visualizzazioni. Il tutto mi ha occupato 30 secondi di tempo per farlo e caricarlo su Facebook. Ero molto incazzato perché su una salita che faccio spesso, in estate diventa in alcuni punti, una discarica. La colpa è di chi transita di là, che, nel più schifoso dei modi, lancia la spazzatura dal finestrino dove una volta c’erano dei cassonetti (oggi sostituiti dalla raccolta porta a porta). La parte peggiore della Sicilia è la sporcizia, il non curare quello che abbiamo, il degrado ambientale che rispecchia quello mentale. E purtroppo devo dire che non sono pochi gli ‘nsivati’ (sporchi)”

Emanuele è stato anche ospite di una diretta sulla pagina di Eurosport con Riccardo Magrini e Salvo Aiello, dopo una tappa del Tour de France 2017:

Emanuele Esaia è attivo su tutti i social qui sotto tutti i link ai suoi profili/pagine:
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Canale Telegram: t.me/ciclocanaledellasalsa
Youtube
Mail: iloveamatori[at]gmail.com

… #Pummarolapro #iloveamatori

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Giornalista professionista appassionata di sport fin da bambina. Scrivo per diverse testate nel web e sono fondatrice di Milady Magazine e Sport Folks. Ciclismo, volley e animali sono le mie più grandi passioni. Ho scritto il libro "Le ragazze che fecero l'impresa - La generazione d'oro del tennis italiano" per Ultra Sport.
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