Federer e Oldani nella campagna Barilla “Masters of Pasta”

Chi ha passato un po’ di tempo davanti alla tv oggi o è andato al cinema o ha fatto un giro su Internet sarà sicuramente incappato in uno spot che non può essere passato inosservato, per il semplice motivo che ha per protagonista uno dei più grandi atleti della storia dello sport: Roger Federer.

Ma non è uno dei classici spot in cui siamo abituati a vederlo, perché in questo caso Federer veste dei panni insoliti: quelli dello chef. All’inizio dello spot sembra che stia entrando in campo per una delle tante finali che gioca ogni anno, invece è in un ristorante e sta per entrare nella cucina di Davide Oldani.

All’inizio sembra un po’ impacciato con il coltello, ma poi soffia sulle dita, proprio come fa in campo, e diventa bravo con pentole, pomodori e spaghetti proprio come lo è con racchette e palle da tennis. Oldani deve così arrendersi all’innata “maestria” del suo allievo anche tra i fornelli.

È il primo spot della campagna Masters of Pasta di Barilla. Già qualche mese fa era stata annunciata la paternrship tra l’azienda italiana e il campione svizzero e il brand, da sempre molto vicino al mondo dello sport (ricorderete testimonial come Alberto Tomba o Alex Zanardi e oggi anche Bebe Vio e la squadra americana di sci), ha spiegato per filo e per segno i dettagli di questa collaborazione, anche se ha evitato i dettagli sul compenso.

In una apposita pagina di FAQ, Barilla spiega che il motivo per cui ha scelto Federer come ambassador a livello mondiale è perché è il numero 1 per definizione, proprio come il brand lo è nel suo settore, quello della pasta. Inoltre lo svizzero incarna alla perfezione valori come l’affidabilità, l’impegno costante, il rispetto e la passione.

È stato scelto lui e non un atleta italiano perché è una delle “più grandi personalità dello sport di sempre, amata da chiunque in qualsiasi parte del mondo”. Inoltre il brand ci tiene a precisare che non è un’operazione commerciale, ma una “relazione” e che sarà di lunga durata.

I motivo per cui a Federer è stato affiancato Davide Oldani è perché lo chef italiano è promotore della “Cucina Pop”, ossia “una cucina semplice che diventa straordinaria se preparata con tecnica e conoscenza”. Un po’ come Federer fa sembrare tutto semplice in campo. I due sono minuti da talento, disciplina, impegno e passione per l’eccellenza delle cose semplici, ovviamente ognuno nel proprio settore.

Lo slogan scelto per la campagna, Masters of Pasta, sarà lo stesso in tutto il mondo ed è la prima volta. Insomma, scordatevi per un po’ “Dove c’è Barilla c’è casa”, questa volta il livello sale, si parla di eccellenza.

Federer e Oldani per Barilla: le loro dichiarazioni

Roger Federer per Barilla con Davide OldaniBarilla ha anche raccontato che non è stato difficile convincere Federer a diventare ambassador del brand, perché lo conosceva molto bene, avendolo visto in casa proprio fin da bambino.

Lo stesso Federer , che da poco è anche “dottore”, ha raccontato:

“Ho viaggiato in molti paesi con diverse tradizioni e culture gastronomiche ma la pasta rimane uno dei miei punti di riferimento. La mangio da quando ero piccolo, trovo che sia un alimento fantastico. Però non la so cucinare. A dirla tutta, ai fornelli sono molto lontano dalla perfezione”.

Davide Oldani da parte sua ha così commentato il fatto di aver lavorato con Federer a questo spot:

“Un campione si riconosce subito: mette tutto se stesso in quello che fa. Girare lo spot con Roger è stato un vero piacere. C’è una ricetta che richiama il tennis nel mio nuovo ristorante: una pallina di mousse di gorgonzola allo zafferano, chutney di mele e pere e del teff germogliato per ricordare l’erba del campo da gioco. L’ho battezzata ‘Battuta d’inizio’, e rappresenta l’evoluzione della mia cucina. L’incontro con Roger Federer le dà un ulteriore significato”.

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Giornalista professionista appassionata di sport fin da bambina. Scrivo per diverse testate nel web e sono fondatrice di Milady Magazine e Sport Folks. Ciclismo, volley e animali sono le mie più grandi passioni. Ho scritto il libro "Le ragazze che fecero l'impresa - La generazione d'oro del tennis italiano" per Ultra Sport.
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