Gli eSports verso le Olimpiadi: saranno come le discipline tradizionali
Gli eSports stanno per diventare discipline sportive come tutte le altre. Di recente, infatti, c’è stata una storica apertura da parte del CIO, il Comitato Olimpico Internazionale, l’organismo che in sostanza supervisiona tutti gli sport nel mondo e si occupa dell’organizzazione, tramite i comitati nazionali, dei Giochi Olimpici. Di recente ha fatto molto rumore una presa di posizione netta da parte del CIO, che ha ammesso di poter riconoscere gli eSports, ovvero i tornei di videogame, come discipline sportive tradizionali. Tradotto in soldoni, i videogiochi sbarcheranno presto alle Olimpiadi, con tutte le conseguenze che ne derivano.
A dire il vero, non tutti hanno preso la notizia positivamente, poiché i tradizionalisti sostengono si tratti di uno svilimento dei valori dello sport. In realtà, ormai, i giochi sono delle discipline vere e proprie, con regole antidoping e competizioni che fanno proseliti in ogni angolo del globo. Non è un caso, infatti, che i tornei e i campionati a livello locale e internazionale stiano proliferando e che i montepremi siano molto ricchi, a volte anche di più di quelli dei tornei di tennis o altri sport.
Una crescita esponenziale quella dei tornei di videogame, che hanno anche attirato le attenzioni dei provider di scommesse e giochi online. Oggi, infatti, scommettere sugli eSports è semplice come giocare al casino online. Basta effettuare una registrazione gratuita su una delle piattaforme di gioco che seguono questo tipo di manifestazioni, riscattare eventualmente un bonus e scegliere appunto i tornei sui quali puntare. Trattandosi di un settore ancora nuovo, le giocate sono ridotte rispetto a quelle che invece si hanno a disposizione per altri sport come il calcio, il basket e via discorrendo. Comunque sia sono sempre di più i provider che seguono i tornei di eSports e anche coloro i quali li seguono e scommettono.
Il merito va anche a quei canali televisivi, spesso nativi digitali, che consentono di ammirare in diretta le gesta dei videogamer professionisti. I team che competono negli Esports hanno raggiunto livelli elevatissimi di preparazione, frutto di tanti anni di lavoro e degli investimenti di sempre più sponsor. Di recente, infatti, diversi club di calcio hanno cominciato ad investire in questo settore, alcuni supportando squadre che già partecipano ai tornei da tanti anni, altri addirittura creando da zero i loro team. Esattamente come gli sport tradizionali, inoltre, gli eSports stanno dando vita a vere e proprie scuole per imparare a giocare come i professionisti.
Gli eSports in scuole e università
Con la collaborazione di alcune scuole o università, ci sono team ed esperti che mettono a disposizione le loro competenze per insegnare a giocare ai titoli più in voga del momento, come Dota 2, Lol, ma anche i videogame di calcio come Fifa 18 e PES 2018. Tra gli esempi concreti che potremmo citare, c’è la Gamerwall University League, un progetto che ha lo scopo di “educare” ai videogame, che non devono essere visti più come dei meri passatempi. L’università LUISS Guido Carli di Roma, è stata la prima ad abbracciare questo progetto e ospiterà in esclusiva la prima stagione del campionato universitario di eSports.