Ernia del disco e sport: l’esperta ci spiega come praticare attività fisica

Ernia del disco e sport - Intervista medico

L’ernia del disco è un disturbo fastidioso, ma purtroppo molto diffuso. Chi ama fare sport ha il dubbio se l’attività fisica che svolge è utile o controproducente. Grazie alla nostra collaborazione con MioDottore.it, abbiamo chiesto spiegazioni a un’esperta, la Dott.ssa Federica Anna Montanile, che è medico dello sport, fisiatra e nutrizionista e riceve a Roma e Pontecorvo. Ecco che cosa ci ha spiegato.

Quali sono i tipi di ernia del disco più diffusi?
“Per ernia si intende la fuoriuscita di un organo dalla cavità che lo contiene, nello specifico, parlando di disco intervertebrale, si fa riferimento al suo spostamento al di fuori dello spazio tra le due vertebre con conseguente compressione nervosa. Generalmente, le più frequenti ernie si verificano a livello della porzione lombare della colonna, e più specificamente tra L4 e L5 o L5 e S1, per motivi morfo-funzionali, è infatti a questo livello che si ‘scarica’ il peso della porzione superiore del corpo”

Si può fare sport pur avendo questo disturbo?
“Più che sport, è necessario praticare attività fisica, ovvero del movimento che permetta a muscoli ed articolazioni di essere attivi, riducendo la rigidità del rachide, a maggior ragione se c’è un fastidio o un dolore, perché questo venga alleviato effettuando esercizi specifici e mirati a trattare la patologia di base, cosicché non cronicizzi”

Federica Anna Montanile - Medico dello sport
La Dott.ssa Federica Anna Montanile

Quali movimenti o sforzi bisogna assolutamente evitare?
“Sarebbe opportuno evitare tutti quei movimenti che agiscono sollecitando la colonna, in particolare torsioni, atteggiamenti in iperlordosi nella zona lombare, saltelli, balzi, quindi si tende a sconsigliare la corsa, ma anche ginnastica aerobica ad intensità elevata, step. Ultimamente ho osservato come anche discipline molto diffuse e consigliate per allentare la tensione muscolare possano piuttosto creare un peggioramento in caso di ernia discale, e mi riferisco allo yoga e al pilates. Queste due pratiche, se da una parte migliorano le contratture muscolari e agiscono rilassando il corpo, possono, sulla zona lombare, incrementare le tensioni a causa dell’ipertono muscolare (in particolare a livello paravertebrale) che il soggetto deve avere per mantenere certe posture durante la seduta di esercizio”

Ci sono invece delle attività fisiche consigliate a chi ha soffre di ernia del disco?
“Assolutamente. Innanzitutto è importante lavorare sulla zona centrale del corpo, il cosiddetto Core, ovvero l’addome, che deve essere rinforzato affinché la zona lombare venga sgravata da tutto il carico che vi si poggia durante la stazione eretta, ma sarebbe altrettanto utile lavorare sui muscoli dorsali, i muscoli paravertebrali e glutei. Una delle attività che consiglio è sicuramente la ginnastica in acqua, la quale viene praticata in un ambiente ideale per allentare le tensioni muscolari, per la temperatura (che dovrebbe essere attorno ai 33-35° C) e soprattutto perché in piscina il corpo lavora “a scarico”, ovvero alleggerito dal suo peso e quindi in grado di praticare con più facilità esercizi a livello articolare”

Nel caso specifico del ciclismo, ci sono dei rapporti della bici che è meglio non spingere per non complicare la situazione?
“L’attività in bicicletta potrebbe essere consigliata, essendo la zona lombare ‘protetta’ dalla postura, per cui il peso da seduti viene scaricato a livello del bacino, ma sicuramente l’atteggiamento del ciclista non va a vantaggio di una buona postura pertanto il consiglio è una passeggiata in bicicletta su un terreno pianeggiante e non sconnesso”

Quali sono i metodi migliori per curare l’ernia? Spesso si sente parlare di ozonoterapia, in cosa consiste? Funziona?
“Il trattamento dell’ernia può essere sia chirurgico che conservativo. Nel primo caso si tende ad intervenire in caso di ernia espulsa, con compromissione nervosa, ovvero una sofferenza del nervo che comporta deficit della sensibilità e della forza importanti, mentre il trattamento conservativo utilizza strategie di riabilitazione, fisiokinesiterapia, attività fisica adattata (AFA). Ultimamente si tende a scegliere un approccio conservativo anche per la percentuale di recidive post-intervento, pertanto l’impostazione di un programma di AFA personalizzato è il punto cardine per il ritorno ad una vita normale nonché alla pratica di sport. L’ozonoterapia, una tecnica che prevede l’introduzione di ossigeno ed ozono nella zona da trattare, è una metodica che ha preso piede negli ultimi anni e si è dimostrata efficace in molti casi, ma non sempre è stata risolutiva. Quindi, per il trattamento dell’ernia discale è necessario un approccio multidisciplinare nonché un programma personalizzato di attività fisica adattata”.

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Giornalista professionista appassionata di sport fin da bambina. Scrivo per diverse testate nel web e sono fondatrice di Milady Magazine e Sport Folks. Ciclismo, volley e animali sono le mie più grandi passioni. Ho scritto il libro "Le ragazze che fecero l'impresa - La generazione d'oro del tennis italiano" per Ultra Sport.
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