Diventare maratoneta a 60 anni: la storia di Ennio Villa
Il maratoneta Ennio Villa ci racconta come, dopo essere andato in pensione, ha iniziato a correre sulla lunga distanza
Disputare una maratona è il sogno di ogni runner. Sono molti i corridori che riescono a raggiungere questo obiettivo dopo i quarant’anni, nel pieno delle potenzialità psicofisiche, molti di meno, invece, sono coloro che debuttano nella maratona dopo i 60 anni. Noi di Sport Folks abbiamo intervistato Ennio Villa, 71 anni, milanese residente ad Angera (Va), per farci raccontare come si è sviluppata questa passione per la corsa e, soprattutto, come ci si prepara ai 42,195 km dopo le 60 primavere. Ecco che cosa ci ha raccontato.
Signor Villa, che sport ha fatto prima di disputare la sua prima maratona?
“Da giovane ho sempre camminato molto. Sono nato e cresciuto a Milano e per risparmiare le 50 lire dei mezzi pubblici mi muovevo a piedi camminando per chilometri. Negli anni Settanta, insieme a qualche amico, iniziai a correre, ma, dopo qualche tempo, a causa di qualche problema di salute e degli impegni familiari e professionali smisi di gareggiare. Dai 25 anni fino ai 58 anni, però, ho fatto parecchio movimento. Se intorno ai trent’anni alternavo lo sci d’inverno all’escursionismo d’estate, dopo essermi rotto una spalla per una caduta ho abbandonato lo sci e ho iniziato a camminare sia d’estate che d’inverno in compagnia di mia moglie. Per anni abbiamo percorso tutti i sentieri delle province di Novara e di Varese, poi, nel 2006, abbiamo portato a termine il Cammino di Santiago. Quando sono tornato mi sentivo in forma e così, all’età di 58 anni, ho ripreso a correre”
Quando ha disputato la sua prima maratona?
“L’11 aprile 2010, quindi a 62 anni compiuti, ho disputato la Maratona di Milano chiudendo con il tempo di 3 ore e 54 minuti. Fra qualche giorno, il 3 novembre, disputerò la Lago Maggiore Marathon, la mia decima corsa sulla distanza dei 42,195 km”
Quali sono stati gli altri suoi tempi nelle prime nove maratone?
“Finora il mio miglior risultato è stato proprio alla Lago Maggiore Marathon: nel 2011 ho chiuso in 3 ore e 42 minuti. In otto maratone su nove ho terminato al di sotto delle 4 ore e l’unica volta che non è successo è stato alla Maratona di Atene del 2016, corsa un mese e mezzo dopo un infortunio alla caviglia e chiusa con il tempo di 4 ore e 23 minuti. Nell’unica maratona di quest’anno, quella di Milano, ho chiuso in 3 ore e 49 minuti”
Quindi a 71 anni meglio che a 62…
“In queste gare la differenza nel risultato dipende dalle condizioni climatiche, da quanto ci si ferma ai rifornimenti. Quest’anno a Milano le condizioni climatiche erano ottime. Io personalmente non amo il caldo, ma nemmeno il freddo. Ciò non toglie che ogni anno, a metà gennaio, vado a correre una mezza maratona a Novara e quest’estate ne ho disputata una a Gozzano in cui faceva molto molto caldo…”
Il percorso più bello?
“Senza dubbio Atene, ma anche la Maratona di Malaga mi è piaciuta molto. Ultimamente preferisco le maratone sulle strade di casa. Negli ultimi anni, per esempio, la maratona di Milano è migliorata molto ed è bello correre nella città dove sono nato”
Come e quanto si allena?
“Generalmente mi alleno tre volte a settimana: il martedì corro per 10-15 km, spingendomi talvolta fino ai 18-20 km, il giovedì percorro 10-11 km e la domenica faccio qualche corsa in compagnia, le serali da 5-6 km, le invernali da 10-12 km oppure le mezze maratone. Esco anche con il maltempo e cerco di essere il più regolare possibile, perché una sosta di una o due settimane rende molto complicata la ripresa dell’allenamento. Faccio all’incirca 140-150 km al mese, quindi 1800 km all’anno”
E durante la gara come va?
“Il medico sportivo me lo ha detto esplicitamente: con l’avanzamento dell’età è meglio fare dei lunghi lenti che dei corti veloci. Per quanto mi riguarda, nelle maratone e nelle mezze la parte più complicata sono i primi 4-5 chilometri, una volta che sono riuscito a riscaldarmi vado meglio”
E l’alimentazione?
“Non mangio tanto, ma mangio di tutto. Mi sono sempre piaciuti frutta e verdura, ma non mi faccio mancare nemmeno la pasta, il risotto e i dolci. Non sto troppo a guardare le calorie e cerco di alimentarmi con quello che mi piace”.
Foto archivio Ennio Villa