Cosa è successo al Napoli?
Con gli acquisti di Manōlas, Di Lorenzo, Llorente e Lozano, alla vigilia del campionato il Napoli era considerata da tutti gli addetti ai lavori come una delle favorite assolute per la vittoria della Serie A. Il gap con la Juventus, almeno sulla carta, era stato finalmente limato in modo netto ed erano in molti a credere che per i partenopei questa sarebbe stata la stagione giusta per tornare al successo in campionato. Lo scudetto, che manca da Napoli dai tempi in cui un certo Diego Armando Maradona incantava il mondo, è divenuto infatti una vera e propria ossessione per tutto il popolo azzurro e, di conseguenza, per la Società Sportiva Napoli.
Ancelotti non è riuscito a fare la differenza
Quando fu scelto per coprire il posto in panchina che era stato di Maurizio Sarri, ad Ancelotti fu assegnato l’ingrato compito di ricevere l’eredità di un uomo, ancor prima che di un allenatore, che era ormai divenuto un idolo assoluto per tutto il popolo partenopeo. Sin da subito, tuttavia, il Napoli di Ancelotti si era dimostrato incapace di replicare le imprese sportive della gestione precedente e la stagione si era conclusa tra la delusione generale. Alla vigilia di questo campionato, se possibile, le aspettative nei confronti della squadra del tecnico emiliano erano ancora maggiori in quanto, dopo anni di “gestione”, il presidente De Laurentiis, forte del rinnovo del contratto di sponsorizzazione con Kappa, aveva deciso di accontentare il proprio allenatore e di portare all’ombra del Vesuvio quei calciatori in grado di far compiere il definitivo salto di qualità al Napoli.
Gli arrivi del giovane terzino Giovanni Di Lorenzo, del difensore greco Kōnstantinos Manōlas e degli attaccanti Lozano e Llorente avevano portato nuovo entusiasmo a tutto il popolo napoletano, quasi rassegnato a lottare solo ed esclusivamente per il secondo posto. Dopo 11 giornate, tuttavia, il Napoli non è riuscito né ad esprimere un gioco spumeggiante, né a trovare un equilibrio in fase difensiva e, con 18 punti, ricopre incredibilmente il settimo posto in classifica, con cinque lunghezze di svantaggio sul quarto posto attualmente occupato dall’Atalanta. Sebbene all’8 di novembre dando un’occhiata alle scommesse calcio di Betway, a quota 2,20, i partenopei siano ancora considerati tra i favoriti per la conquista di un posto che garantirebbe la partecipazione alla prossima Champions League, il sogno scudetto pare essere già sfumato e c’è il rischio che le cose vadano ancora peggio, con Ancelotti che dovrà dimostrare tutta la sua classe e dovrà riuscire a dare entusiasmo ad un gruppo che pare giunto a fine corso.
De Laurentiis contro tutti
A complicare ulteriormente la situazione, ci si è messa l’aspra polemica che è nata a seguito della decisione del presidente Aurelio De Laurentiis di prolungare il ritiro a Castel Volturno della propria squadra. La situazione è esplosa quando al termine della partita di Champions League contro il Salisburgo, disputata nel nuovo San Paolo rinnovato in occasione delle Universiadi, i veterani dello spogliatoio hanno deciso di non rispettare gli ordini imposti dall’alto e di tornare a casa dalle proprie famiglie. Ancelotti, dal canto suo, ha invece accettato le imposizioni della presidenza e si è regolarmente presentato in ritiro con tutto il suo staff. Ciò non è bastato a placare le ire di De Laurentiis che ha ritenuto il mister emiliano come il principale responsabile della situazione venutasi a creare ed ha deciso di intentare un’azione legale nei confronti di tutti i suoi giocatori.
Stando alle ultime notizie che ci arrivano dalla stampa, i principali responsabili dell’ammutinamento sarebbero proprio i veterani Allan, Insigne, Mertens e Callejón, tutti in attesa di rinnovo e tutti in procinto di lasciare il Napoli a fine stagione. In tutta questa assurda vicenda, come di consueto, la parte lesa è la tifoseria partenopea che, dopo essere arrivata alla vigilia della stagione tra i migliori auspici, si ritrova a sperare che il Napoli possa quantomeno conquistare l’accesso alla prossima Champions League. I tempi in cui il Napoli di Sarri e del capitan Hamšík volava sulle ali dell’entusiasmo, sembrano essere lontanissimi e nella città di Partenope è fortissima la sensazione che tra spogliatoio e presidenza la frattura sia ormai insanabile.
Sebbene la stagione sia appena iniziata, in casa Napoli si respira un’aria tutt’altro che positiva. Ancelotti dovrà quindi essere bravo a dare nuovo vigore ed entusiasmo al proprio progetto tecnico ed a mettere i propri calciatori in condizioni di rendere al meglio e di dedicarsi solo ed esclusivamente al lavoro sul campo.