Conoscere la propria pipì aiuta a migliorare la prestazione sportiva. Parola di Sagan
Si parla spesso di “ciclisti e pipì” perché una delle prime curiosità che si scatenano in chi si avvicina al ciclismo per la prima volta è: “Ma se i ciclisti corrono anche per più di 7 ore, come fanno a fare pipì?”. Poi basta guardare una corsa per capirlo: o si fermano a lato della strada, spesso in gruppetti per recuperare poi più facilmente dopo, o, soprattutto se sono in fuga, la fanno… senza fermarsi, sì, insomma, sulla bici.
Risolta subito questa morbosa curiosità, passiamo a parlare di cose serie. Lo spunto ce lo dà il campione del mondo su strada Peter Sagan. Qualche giorno fa se ne è uscito su Instagram con il post che vedete qui sotto e ha scritto:
“Pipì. La facciamo tutti, ma non la sprechiamo! Da quattro anni misuro che cosa c’è nella mia urina per migliorare la mia prestazione. Fa ridere, ma è vero”
Ed è stato molto esplicito anche con le foto…
Sagan invita chi vuole saperne di più a cliccare su un link per scoprire come la pipì può aiutare ad andare più veloce, evitare l’overtraining (che è molto pericoloso, basti pensare a quello che ha “passato” Marcel Kittel due anni fa) e rimanere in buona salute.
Il link di Sagan rimanda a un post sul sito di un suo sponsor, ma lo abbiamo trovato estremamente interessante, per questo proviamo a spiegarvi di che cosa si tratta. Sostanzialmente viene spiegato quanto sia importante conoscere la propria urina per misurare accuratamente il proprio livello di idratazione. Lo sponsor di Sagan ha creato una “striscetta” che serve per controllare la propria Urine Specific Gravity, che indica lo stato di idratazione, ossia misura quanto l’urina è concentrata: quando si è correttamente idratati, l’urina è meno concentrata, se si è disidratati, l’urina è più concentrata. Questo tipo di verifica, in realtà, si può fare anche senza “striscette”, anche se sarà meno precisa, ma lo strumentino dà anche altre informazioni dettagliate perché, per esempio, controlla le tracce di proteine e i leucociti, in modo da permettere di capire se si è recuperato bene dall’allenamento oppure no.
Controllando quanto liquido e soprattuto quale tipo di liquido il corpo ha perso e confrontandolo con lo stato di idratazione, è possibile capire quali fluidi il proprio organismo utilizza di più durante lo sforzo e di conseguenza aiuta a capire quanto bisogna bere per restare bene idratati.
Urine Specific Gravity: come funziona
Il controllo della Urine Specific Gravity va fatto al mattino quando ci si sveglia, poi prima di cominciare l’allenamento, a metà allenamento e alla fine dell’allenamento. In questo modo, quando arriva il giorno della gara, l’atleta saprà esattamente quanto deve bere per essere al top del livello di idratazione per tutta la durata della competizione, quindi arrivando al momento decisivo ben idratato.
Viene in particolare spiegato che i valori della Urine Specific Gravity vanno interpretati in questo modo: se sono tra 1.008 e 1.015 si è ben idratati, se sono intorno a 1.020 si è dell’1% sotto il livello ottimale di idratazione, se sono intorno a 1.025 si è di circa il 2% sotto tale livello. In pratica più è alto il valore della Urine Specific Gravity, più si è disidratati.
Se si riesce a cominciare l’allenamento con un valore tra 1.008 e 1.015 e a restare quanto più possibile entro questo range per tutta la durata dello sforzo, si potranno notare immediati miglioramenti, soprattutto dal punto di vista della potenza e della diminuzione del “cardiac drift” (deriva cardiaca) che si ha quando la frequenza cardiaca è stabile o elevata, ma la potenza è in diminuzione.
Monitorando la propria Urine Specific Gravity per tutta la giornata si potranno modificare le abitudini su quanto, come e quando bere, in modo da riuscire a stare sempre nel migliore livello di idratazione possibile, migliorando di conseguenza anche la propria performance.
Sebbene in questo post abbiamo parlato di ciclisti (perché ci hanno dato lo spunto) è evidente che è un discorso che vale per tutti gli sport, poiché tutti richiedono sudore e fatica e rendono indispensabile un’idratazione quanto più corretta possibile.