Le colline del Monferrato in bicicletta
Campi, boschi e vigneti a pochi chilometri da Torino. Un tour ideale da 82,5 km con 950 metri di dislivello.
Il Monferrato è una delle zone più suggestive del Piemonte, tanto che il 22 giugno 2014 una parte di questo territorio è diventata Patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco insieme alle zone confinanti di Langhe e Roero.

L’itinerario che vi suggeriamo quest’oggi su Sport Folks non tocca l’area Unesco, ma si addentra in una delle zone collinari più belle del Nord Italia, fra boschi e vigneti, chiese romaniche e antichi castelli.
Il punto di partenza scelto per il nostro itinerario è il ponte di San Mauro Torinese nel quale è possibile riempire la borraccia a una delle numerose Case dell’Acqua della Smat (la locale società delle acque pubbliche). Da qui si imbocca la SP 590 che si sviluppa sulla riva destra del Po. I primi cinque chilometri del percorso sono movimentati dallo strappo di Sambuy. Si tratta di una strada piuttosto trafficata e non molto larga. Ecco perché, giunti al semaforo di Castiglione Torinese, si svolta a destra e si inizia a pedalare sulla salita della Rezza molto nota ai ciclisti torinesi.
Per circa tre chilometri si procede con il “padellone” e soltanto nei tornanti che precedono la sommità della Rezza si deve scalare su rapporti più agili. Arrivati a La Rezza si segue l’indicazione a sinistra per Sciolze e la salita continua a gradoni fino a Tetti Bavento dove si raggiunge quota 462 metri. La prima salita del nostro itinerario è lunga 7 km e ha una pendenza media del 3,4%.

Si pedala in un bosco piuttosto fitto, dal quale, sulla sinistra, si apre un’ampia veduta sulla pianura e sulle colline del Canavese. Il traffico automobilistico è praticamente inesistente e la pedalata diventa un esercizio di contemplazione.
Superato il suggestivo abitato di Sciolze, una veloce discesa conduce a un crocevia dove bisogna tirare dritto. È una parte di percorso nervosa, fatta di continui cambi di ritmo. Ci sono due rampe piuttosto impegnative: la prima è lunga 400 metri ed ha una pendenza del 9%, la seconda è lunga 190 metri con una pendenza del 12,5%.
In questo tratto il panorama si apre sulla destra, con lo sguardo che si perde verso la Collina Torinese e verso le cime alpine, con il Monviso a farla da padrone.
Da via Sciolze ci si riporta sulla SP 97 e si continua a salire verso Cinzano. Prima di entrare in paese si imbocca via Francesco Rossi. Una ripida discesa conduce a Berzano San Pietro, da qui si segue l’indicazione per Casalborgone. Inizia una seconda parte di discesa meno ripida e tecnica che consente di raggiungere alte velocità. Dalla rotonda di Casalborgone si segue la SP 458 in direzione Asti.

Al 28° chilometro del tour inizia la seconda salita della giornata, quella della Rolassa. Anche questa è una salita da rapportone: la pendenza media dei 4,2 km dell’ascesa è del 3,3% con ampi tornanti che consentono di rilanciare l’azione con profitto e di tenere d’occhio eventuali “ritardatari”. Dopo lo scollinamento si scende verso Gonengo e si supera il bivio per Albugnano. Se si segue la deviazione per Vezzolano si può raggiungere (a 4 km dalla SP 458) una delle abbazie più suggestive del romanico piemontese. Costruito in mezzo ai boschi, questo centro monastico rivestì un’importanza capitale dalla fine dell’XI secolo all’inizio del XIX secolo.

Proseguendo sulla SP 458 si transita per Canova e poi si inizia una spettacolare discesa che porta fino ai piedi della salita di Cocconato. La terza e ultima salita del nostro itinerario è anche la più impegnativa. I tre chilometri dell’ascesa che conduce al centro del paese hanno una pendenza media del 6.3% con 300 metri superiori al 10% nell’ultimo chilometro di salita.
Questo comune di circa 1600 abitanti è famoso per il Palio degli Asini che si disputa la quarta domenica di settembre e vede impegnati i sei borghi di Airali, Brina, Colline Magre, San Carlo, Torre e Tuffo e il comune confinante di Moransengo.

Dal centro di Cocconato – dove durante il nostro tour abbiamo fatto una lunga pausa ristoratrice – si segue la SP 18 abbandonandola dopo circa 6 chilometri, al bivio per Moransengo. Anche questo tratto di strada è particolarmente suggestivo, con un continuo alternarsi di scenari boscosi e vitivinicoli.
Prima di entrare nel centro storico del paese di Moransengo si svolta a sinistra in strada Rongalera e si inizia una lunga discesa in mezzo ai boschi della Valle dei Nervo. Dopo 55 km si arriva a Cavagnolo.
Siamo nuovamente sulla SP 590 che, in direzione Torino, ci riporta a San Mauro Torinese, dopo 27,5 km caratterizzati da lunghi rettilinei pianeggianti inframmezzati da tre brevi rampe di salita.

L’intero itinerario misura 82,5 km, con 950 metri di dislivello. Si tratta, dunque, di un percorso fattibile già nei mesi di marzo e aprile e percorribile fino a metà novembre se il tempo è clemente.
Nelle giornate di sole il panorama del quale si può godere da Cocconato è a dir poco sbalorditivo. Personalmente consiglio questo percorso nel mese di ottobre per godere dei colori dell’autunno oppure nella prima parte della primavera quando le temperature non sono ancora troppo alte.
Foto | Davide Mazzocco e Roberto Bruscagin