Colle dell’Agnello in bici: una salita per ciclisti “laureati”

Con i suoi 2744 metri è il colle transfrontaliero più alto d’Europa. Gli ultimi 9,45 chilometri del versante italiano sono spietati, con una pendenza media del 9,9%

A dodici anni dalla mia scalata al Col de l’Agnel sono riuscito a conquistare la vetta del più alto colle transfrontaliero d’Europa anche sul versante italiano. Per quasi trent’anni, ovverosia da quando ho iniziato a pedalare su strada, questa salita cuneese è stata una sorta di totem.

Ricordo i racconti dei veterani della squadra cicloamatoriale per cui correvo da ragazzo: l’Agnello era la Balena Bianca di molti cicloamatori o cicloturisti, una scalata in grado di attribuire una “laurea” a chi arrivava in cima. Insomma fra i ciclisti che frequentavo c’era chi aveva fatto l’Agnello (all’epoca nel terribile percorso delle prime Granfondo Fausto Coppi) e chi no.

La chiesa e la fontana di Castello
La chiesa e la fontana di Castello

A rafforzarne la sacralità ci pensò il giovane Marco Pantani che, nel Giro d’Italia del 1994 concluso al secondo posto, su quei tornanti s’involò per una fuga folle che proseguì sull’Izoard per infrangersi sulla pedalabile ascesa orientale del Lautaret. Nel 2016 è stato l’Agnello (più in discesa che in salita a dire la verità) a ribaltare le sorti di un Giro d’Italia che sembrava già chiuso per Vincenzo Nibali e che, invece, è divenuto una delle sue conquiste più preziose. Nell’ultimo passaggio della Corsa Rosa fu il compianto Michele Scarponi a transitare in testa e ad aprire la strada alla clamorosa rimonta dello Squalo dello Stretto.

Detto ciò, a differenza di altre vette dei Grandi Giri, il Colle dell’Agnello non è stato consacrato dal ciclismo professionistico. Mi ricordo che quando il Giro transitò per la prima volta nel 1994 la salita era già un totem unanimemente condiviso (soprattutto per merito della succitata Granfondo Fausto Coppi).

Un’ascesa come il Colle dell’Agnello ha tre caratteristiche che la rendono totemica: la quota, la lunghezza e la pendenza.

Se si decide di partire da Piasco ovverosia dall’imbocco della Val Varaita i chilometri di salita sono 51,3 con una pendenza media del 4,2%, se invece si sceglie di affrontarla partendo da Casteldelfino lo sviluppo è di 22,4 km con una pendenza media del 6,5%.

Una veduta dall'alto dei chilometri di salita che precedono l'ex dogana
Una veduta dall’alto dei chilometri di salita che precedono l’ex dogana

Io ho scelto di partire da Sampeyre, precisamente da località Palazzo, al bivio che conduce a Becetto. Da quota 936 metri ho raggiunto quota 2744 metri superando un dislivello di 1808 metri in 32,5 chilometri. La pendenza media dell’ascesa è stata dunque del 5,6% (al netto delle contropendenze).

Colle dell’Agnello: da Sampeyre a Chianale

Ho affrontato la salita all’indomani di Ferragosto trovando molto traffico motorizzato, quindi il consiglio che mi sento di dare è di programmare la scalata per un giorno infrasettimanale fra giugno e settembre cercando di evitare le settimane dell’alta stagione.

Alla partenza ho trovato un clima ideale, una giornata soleggiata senza troppo vento. Nei primi dieci chilometri di strada che uniscono Sampeyre a Casteldelfino ho pedalato con un buon ritmo. La pendenza media di questo primo tratto di ascesa è del 3,3%, ma una buona parte del dislivello lo si affronta nei quattro tornanti che precedono il comune cuneese. Prima dei tornanti, fino a località Torrette, si pedala a 15-20 km/h e si mantiene il “padellone”.

Una volta messo alle spalle l’abitato di Casteldelfino, la strada s’impenna al 9% per 1200 metri, per proseguire per altri 1800 metri con pendenze comprese fra il 7% e l’8%. Questa fase di tre chilometri che conduce fino a Rabioux e poi al bivio per Villaretto, fa da preludio a un tratto di 3,5 km al 2,6% che permette di rifiatare godendosi le acque del Lago artificiale di Castello.

Dall'ex dogana alla vetta del Colle dell'Agnello 9,45 km al 9,9% di pendenza media
Dall’ex dogana alla vetta del Colle dell’Agnello 9,45 km al 9,9% di pendenza media

In località Castello ci si può abbeverare alla fonte prospiciente alla chiesa della frazione. Esaurita questa parte in leggera pendenza che conduce sino a Pontechianale, la strada riprende a salire per mezzo chilometro al 12,9% di pendenza per poi tornare al 3,8% per circa tre chilometri.

Giunti a questo punto, guardando al di là dell’abitato di Chianale, si inizia a notare il primo ripido tornante della parte finale della salita. Dal bivio per il centro del borgo di Chianale all’ex dogana si pedala per 700 metri al 4,3%.

Qui un cartello indica quota 1809 metri, ciò significa che ne mancano 935 per raggiungere i 2744 della sommità. Nei successivi 9,45 chilometri la pendenza media sarà dunque del 9,9%.

Colle dell’Agnello: gli ultimi chilometri

Alla dogana è come se tutto venisse resettato, come se finora si fosse giocato e solo adesso si iniziasse a fare sul serio. Quella che era una salita come tante altre si trasforma in una sfida per ciclisti con un ottimo livello di allenamento.

Il tratto più impegnativo della salita ha una pendenza del 14%
Il tratto più impegnativo della salita ha una pendenza del 14%

Il primo chilometro è al 10% e il secondo – che porta fino a Grange del Rio – è al 9%. La pendenza si incattivisce ancor di più: la media del terzo chilometro è del 10,5% e il cartello stradale all’uscita del terzo tornante segnala un inequivocabile 14%…

Due tornanti brevi a Grange Cias (2243 metri) fanno da preludio a un lungo rettilineo che supera Grange dell’Agnello e arriva agli otto tornanti che rappresentano il cuore dell’ascesa. Dal terzo al settimo chilometro di ascesa la pendenza è estremamente regolare con un 10% che ha, come unica eccezione, il sesto chilometro al 10,5%.

Grange del Rio
A Grange del Rio due tornanti brevi fanno da preludio al rettilineo più lungo della salita

Giunti a quota 2530 metri, in prossimità di un piccolo laghetto, le pendenze diventano meno sensibili: l’ottavo chilometro con il suo 9% è uno dei più “facili”. Il sollievo è effimero: alle fatiche imposte dalle pendenze si sommano la lunghezza dell’ascesa e, soprattutto, l’aria rarefatta dell’alta quota.

Il nono chilometro torna sulla pendenza “consueta” del 10%. Solo negli ultimi 400 metri al 6% la pendenza si attenua. Ecco la pietra che segna il confine fra Italia e Francia e indica la quota del più alto valico transfrontaliero d’Europa, il secondo d’Italia (solo lo Stelvio lo supera per appena 14 metri) e il quarto d’Europa (considerando come valico la Cime de la Bonette).

Gli ultimi metri prima dello scollinamento ai 2744 metri del Colle dell'Agnello
Gli ultimi metri prima dello scollinamento ai 2744 metri del Colle dell’Agnello

L’Agnel 2744: la chiusura al traffico

Domenica 8 settembre, dalle ore 9.30 alle ore 14.00, il Colle dell’Agnello sarà chiuso al traffico motorizzato in occasione del raduno cicloturistico L’Agnel 2744. La partecipazione alla manifestazione ciclistica non competitiva organizzata dall’Unione Montana Valle Varaita, in collaborazione con il Consorzio Bim del Varaita e con l’associazione Freedomtoride, è gratuita.

In vetta al Colle dell'Agnello
L’autore dell’articolo in vetta al Colle dell’Agnello

La strada sarà chiusa sia sul versante italiano che su quello francese.

La chiusura al traffico del Colle dell’Agnello avverrà a Pontechianale, a 14,1 km e 1117 metri dalla vetta del valico.

È obbligatorio l’uso del casco. Sarà possibile noleggiare una e-bike per un test bike scrivendo a info@ciclimattio.com

Foto e video di Davide Mazzocco

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Giornalista e ciclista, è riuscito a far convivere le sue due passioni scrivendo di bici per numerose testate, fra cui "Ciclismo" e "L'Unità". Colleziona colli alpini ed è sempre a caccia di nuovi itinerari fra Italia, Francia e Portogallo. Ha pubblicato diversi libri fra cui "Storia del ciclismo" e "Grimpeur".

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