Colle della Scala in bici: la salita fra Italia e Francia
Il versante settentrionale della salita si sviluppa per metà in territorio italiano e per metà in territorio francese. Si tratta del più basso valico alpino fra Italia e Francia
Né il Giro d’Italia, né il Tour de France sono mai transitati dal Colle della Scala ed è forse questa la ragione per cui la salita che congiunge la Valle di Susa alla Vallée de la Clarée è poco conosciuta dal grande pubblico. I ciclisti che l’hanno affrontata, però, non la dimenticano tanto facilmente perché i panorami dei quali si può godere negli ultimi tre chilometri sono qualcosa di davvero eccezionale, così come il pianoro che si percorre fra il Mauvais Pas e lo scollinamento vero e proprio al Colle della Scala.
Considerando il fatto che sia la seconda metà dell’ascesa che la sommità si trovano in territorio francese la denominazione corretta della salita è Col de l’Échelle, ma nella segnaletica in territorio italiano troverete sempre l’indicazione per il Colle della Scala.
Punto di partenza dell’ascesa è la stazione di Bardonecchia, a quota 1260 metri. Questa località sciistica della Città metropolitana di Torino è servita da treni adibiti al trasporto delle biciclette e, dunque, può essere raggiunta anche se non si dispone di un mezzo privato.
Lasciata alle spalle la stazione, si imbocca il Viale della Vittoria, un falsopiano la cui pendenza non supera mai il 4% fino alla rotonda di Campo Smith. A questo punto si incontra un tratto di 600 metri con pendenze dell’8-9% che conduce sino a Les Arnauds.
Giunti a Melezet la strada spiana per poi scendere e riprendere a salire una volta superato un ponte in ferro. Prima di raggiungere Pian del Colle si incontra un’altra rampa in doppia cifra. Giunti alla località che precede la frontiera italo-francese, la salita si fa più dolce. Se si volge lo sguardo sulla propria destra ci si può fare un’idea della salita che si affronterà successivamente: i lunghi tornanti del Colle della Scala sono infatti ben visibili anche dal basso.
Superata la vecchia dogana si pedala sul tratto più impegnativo dell’intera salita: in prossimità del bivio con svolta a sinistra la pendenza raggiunge una punta massima del 18%. Ci si trova a metà della salita, sia dal punto di vista planimetrico (6 km fatti, 5,9 km da fare) che altimetrico (267 metri superati e 260 da superare).
I tornanti si sviluppano in una bellissima pineta e quando la vegetazione lo consente lo sguardo può allungarsi dai rilievi della Valle Stretta alla corona di montagne che circondano Bardonecchia. Altro punto di forza di questo tratto di salita è l’ampiezza della sede stradale.
Dopo 8 chilometri di ascesa, sugli ultimi due tornanti prima del Mauvais Pas, si incontrano due brevi rampe molto impegnative: la prima al 15% e la seconda al 14%. Prima di raggiungere il “Cattivo Passo” (1787 metri) si attraversano due gallerie non illuminate lunghe poche decine di metri.
Al Mauvais Pas (antica linea di confine fra Italia e Francia) mancano ancora 2 chilometri allo scollinamento vero e proprio. Una serie di saliscendi conduce fino ai 1762 metri del Colle della Scala attraverso prati e pinete in cui il tempo sembra essersi fermato.
Con i suoi 11,9 km di sviluppo lineare e il dislivello di 502 metri, la salita italo-francese ha una pendenza del 4,2%. Si tratta di una pendenza davvero abbordabile, ma di un dato ingannevole visti gli ultimi 2,1 km di saliscendi. Se prendiamo i 9,8 km di salita dalla stazione di Bardonecchia al Mauvais Pas la pendenza media è del 5,4%.
Il Colle della Scala è una salita che mi sento di consigliare a tutti coloro che vogliano misurarsi con un’ascesa alpina che unisce la bellezza del paesaggio a caratteristiche tecniche in grado di soddisfare ciclisti con i più diversi gradi di preparazione atletica.
Foto e video Davide Mazzocco