Salite da scoprire: il Colle del Moncenisio

Salita del Colle del Moncenisio in bicicletta

I primi 17 chilometri dell’ascesa sono in Italia, gli ultimi 13,5 in territorio francese

Il Colle del Moncenisio è un over 2000 poco noto agli appassionati del grande ciclismo perché questa salita per metà in Italia e per metà in Francia è stata poco frequentata dal ciclismo internazionale. Eppure l’ascesa italiana di questo colle è una salita che non ha nulla da invidiare alle più note montagne del Giro e del Tour, sia dal punto di vista tecnico che sotto il profilo paesaggistico.

La partenza è a Susa, la cittadina di fondazione celtica che da oltre due millenni e un importante crocevia alpino. È da Susa che è partita la penultima tappa del recente Giro d’Italia con arrivo a Cervinia ed è nei pressi di questo centro di 6666 abitanti che inizia la salita del Colle delle Finestre che ha deciso la Corsa Rosa.

È come se le salite del Moncenisio e del Finestre si specchiassero l’una nell’altra. La prima è sulla carta meno impegnativa della seconda, ma ci sono delle variabili che possono renderla altrettanto severa: le temperature e il vento.

Il primo tratto di salita del Moncenisio verso Giaglione
Il primo tratto di salita verso Giaglione

Se il Colle delle Finestre si trova sul versante a mezzanotte della Valsusa, il Colle del Moncenisio si trova a sud ed è totalmente esposto al sole. L’ultima volta che ho affrontato questa salita, nella agosto 2015, sono stato attardato da una foratura ed essendo partito da Torino ho affrontato l’ascesa nelle ore più calde di una giornata in cui i termometri del fondovalle sono arrivati a 40° C.

Una volta arrivati in vetta il clima è quello tipico della montagna: un po’ per le correnti che si formano nell’ampia sella alpina e un po’ per la quota superiore ai 2000 metri l’aria è frizzante ed è buona norma portarsi qualcosa per affrontare senza problemi il lungo e veloce rientro verso Susa.

Altimetria Moncenisio
L’altimetria della salita affrontata nel Giro d’Italia 2013

La salita inizia a Susa, ai 503 metri di corso Francia, dopo un chilometro e mezzo si affrontano 500 metri al 9,8% e un chilometro e mezzo con pendenze costantemente superiori al 7% fino a Giaglione. In questo tratto la salita è molto esposta al sole un elemento di cui tenere conto se si inizia a salire nelle ore centrali della giornata.

Dopo i tornanti dell’abitato di Giaglione inizia una fase un po’ più ombreggiata ma caratterizzata da lunghi rettilinei con pendenze variabili fra il 2,8% e l’8%. Dal punto di vista psicologico questi lunghi rettilinei non sono molto confortanti per i ciclisti che, è risaputo, si esaltano sui tornanti.

Il tratto che precede Molaretto consente di rifiatare, poi, messi alle spalle i primi 10 km le pendenze tornano a farsi severe: in prossimità del bivio del Moncenisio si trova mezzo chilometro al 9,6% con una punta del 10%.

La salita procede regolare con pendenze comprese fra il 6% e l’8,8% fino al confine italo-francese posto dopo 17 km di salita a quota 1720 metri. A questo punto, dopo un’ora e mezza o due di ascesa si pedala per un chilometro su di un falsopiano all’1,5%. È il momento ideale per rifocillarsi e prepararsi psicologicamente all’ultima parte dell’ascesa.

Al termine del rettilineo in falsopiano inizia la parte più spettacolare dell’intera ascesa: la Gran Scala.

La Gran Scala - Colle del Moncenisio - Mont Cenis
La Gran Scala è il tratto più spettacolare della salita italo-francese

Si tratta di sette tornanti che in un paio di chilometri portano i ciclisti oltre i 1900. Unico serpentone a tornanti dell’intera ascesa, la Gran Scala offre un bel colpo d’occhio sulla strada percorsa in precedenza. In questo tratto un chilometro al 9% è l’ultimo ostacolo importante dal punto di vista delle pendenze. Superato l’Hotel Gran Scala, quattro lunghi tornanti conducono ai 2094 metri dell’altezza massima della salita. Questo è il punto dove nel 2013 venne fissato il Gpm della tappa del Giro d’Italia che partì da Cesana Torinese per raggiungere le Granges du Galibier, quello del grafico altimetrico dai noi utilizzato.

Piramide - Vista lago del Moncenisio
Il tratto pianeggiante della Piramide offre una panoramica sul lago del Moncenisio

Attenzione però: la salita non è finita. Mancano ancora 5 chilometri: 2,5 km pianeggianti, un chilometro in discesa e un altro paio al 2%. Se per i Gpm ciclistici si sceglie la quota più alta, per la toponomastica il colle del Mont Cenis è il punto, situato a quota 2081 metri, in cui inizia la discesa totalmente “francese”.

L'arrivo ai 2081 metri del Colle del Moncenisio
L’arrivo ai 2081 metri del Colle del Moncenisio

È il momento di gustarsi il colpo d’occhio del Lago del Moncenisio, prima di ritornare a Susa. Per gli stakanovisti che vogliano aggiungere un’altra salita c’è la possibilità di allungare fino al Col de l’Iseran. L’andata e il ritorno da Susa all’Iseran, quindi con il Moncensio fatto da entrambi i versanti, è roba per ciclisti ultrastrong: 110 km con 3500 metri di dislivello.

Ma ve lo possiamo assicurare: arrivare in cima al Moncenisio dopo 30 km di salita è già una bella impresa. Il periodo consigliato per la scalata va da giugno a metà settembre.

Continuate a seguirci perché vi proporremo presto nuove salite!

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Giornalista e ciclista, è riuscito a far convivere le sue due passioni scrivendo di bici per numerose testate, fra cui "Ciclismo" e "L'Unità". Colleziona colli alpini ed è sempre a caccia di nuovi itinerari fra Italia, Francia e Portogallo. Ha pubblicato diversi libri fra cui "Storia del ciclismo" e "Grimpeur".
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