Le salite del Giro d’Italia: Colle del Lys
A pochi chilometri da Torino una salita di 28 km ideale per allenarsi a scalare i colli alpini
Contenuto realizzato dal Comune di Viù in collaborazione con Sport Folks
Il Colle del Lys sarà la prima salita della tappa regina del Giro d’Italia 2018, quella che porterà il gruppo da Venaria Reale allo Jafferau dopo aver percorso 181 km e avere superato un dislivello di 4500 metri. Si tratta di una salita poco frequentata dal ciclismo professionistico, ma di un banco di prova importante per tutti i cicloamatori del torinese alla ricerca di tour ad anello con un’ascesa impegnativa.
Il versante più impegnativo è, senza dubbio, quello meridionale che verrà affrontato in discesa. Il versante nord del Colle del Lys che farà da preludio ai tre “duemila” (Finestre, Sestriere e Jafferau) è una salita decisamente più abbordabile ma è molto lunga, richiede un tempo fra gli 80 e i 140 minuti di ascesa a seconda del grado di preparazione.
Solitamente affronto questa salita una volta l’anno, ma nel 2017 l’ho scalata in due occasioni: all’inizio di aprile nell’ultimo allenamento prima di una randonnée e alla fine della stagione in una brumosa giornata di fine ottobre.
Colle del Lys: la salita verso Viù
L’inizio della salita è a Germagnano (To), più precisamente in prossimità del ponte sul fiume Stura situato a quota 499 metri. La SP32 è molto frequentata da automobilisti e motociclisti per cui il consiglio per tutti i ciclisti è di affrontare la salita durante la settimana oppure nelle prime ore del mattino dei giorni festivi. Si tratta di una carreggiata molto larga, con pendenze variabili e numerosi tratti di discesa che consentono di rifiatare. Dopo i primi tre chilometri al 3,3% un falsopiano in discesa di un paio di chilometri conduce fino al ponte Barolo da dove la strada ricomincia a salire prima in maniera quasi impercettibile, poi, prima di raggiungere località Fubina, con una pendenza che costringe ad aggiungere qualche dente. I 6,35 km del secondo segmento di salita hanno una pendenza del 2%.
L’alternanza di tratti pedalabili in salita e di brevi falsipiani in discesa continua fino all’ingresso di Viù: 3,65 chilometri che conducono fino ai 774 metri del bivio per l’Alpe Bianca e il Colle della Dieta hanno una pendenza media dell’1,9%.
Poco prima del bivio un’ampia fontana consente ai ciclisti di rifornirsi per affrontare la seconda parte dell’ascesa con la borraccia piena.
Colle del Lys: verso Colle San Giovanni
Una discesa di 1350 metri al 5,6% riporta fino al bivio per il Colle del Lys. Qui inizia il tratto più tecnico della salita: 5400 metri di ascesa con una pendenza media del 7,1%.
In questo secondo segmento la salita è caratterizzata da parecchi tornanti. Come abbiamo spiegato in precedenza l’esposizione settentrionale rende questa ascesa decisamente più appetibile dell’alternativa nelle giornate calde.
Il tratto più impegnativo dell’ascesa si trova nell’ultimo chilometro di salita prima di raggiungere i 1090 metri di Col San Giovanni: la pendenza massima raggiunge una punta del 12%.
Colle del Lys: gli 8 chilometri finali
Messi alle spalle 19,75 km, ne mancano ora 8,35 alla vetta del Colle del Lys. L’ultimo segmento è caratterizzato da numerosi falsipiani in salita e in discesa e da un epilogo più arcigno che porta fino a quota 1311. La pendenza media di questo lungo segmento è appena del 2,4%. Due sono le borgate che si trovano in questa ultima parte di ascesa: Bertesseno e Niquidetto.
Fatto l’ultimo sforzo per arrivare in cima a quota 1311 metri ci si può godere lo splendido panorama verso la Valle di Viù o verso la Valle di Susa.
Oltre alla fontana situata nell’ampio parcheggio in quota, ci si può rifornire di cibo e/o bevande nel Rifugio Colle del Lys oppure al Bar La Pineta.
Colle del Lys: un luogo simbolo della Resistenza
Il Colle del Lys è un luogo che riveste una particolare importanza per la Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale. Fra il 1° e il 2 luglio, infatti, si svolse una battaglia tra i partigiani della diciassettesima Brigata Garibaldi e le truppe nazifasciste, al termine della quale 26 giovani partigiani vennero catturati, torturati e uccisi sul posto. In cima al colle, oltre a un monumento che ricorda gli oltre duemila partigiani morti nelle valli circostanti, si trova un piccolo museo dedicato alla Resistenza.
La discesa verso Rubiana e Almese è caratterizzata da tratti molto veloci e da due segmenti tecnici ricchi di tornanti.
A chi volesse assistere al passaggio dei “girini” consigliamo di lasciare la propria automobile a Viù e raggiungere a piedi il tratto che porta fino a Col San Giovanni.
Per i ciclisti, invece, il periodo consigliato per scalare il Colle del Lys va da inizio marzo a inizio novembre, meteo permettendo ovviamente.
Contenuto realizzato dal Comune di Viù in collaborazione con Sport Folks