Le salite del Giro d’Italia 2018: Cervinia
L’ascesa valdostana sarà l’ultima occasione per gli scalatori del Giro 2018
Il legame di Cervinia con il ciclismo è antico, visto che dagli anni Trenta agli anni Novanta del secolo scorso la località turistica valdostana è stata sede di arrivo della Torino-Breuil, una delle classiche del calendario dilettantistico più adatte agli scalatori.
Decisamente più recente è il legame con il Giro d’Italia che a Cervinia è arrivato per la prima volta nel 1960 con successo di Addo Kazianka. Nel 1997 Ivan Gotti ha vinto la tappa vestendo la maglia rosa poi portata sino a Milano.

Dopo tre lustri di pausa il Giro è tornato a Cervinia nel 2012: la tappa ha premiato lo scalatore costaricano Andrey Amador. Nel 2015 è stato Fabio Aru a imporsi, ipotecando così il secondo posto nella classifica generale della Corsa rosa.
Nel prossimo mese di maggio la salita di Cervinia verrà affrontata al termine di una tappa lunga e selettiva e all’indomani della tappa regina del 2018 che scalerà Colle del Lys, Colle delle Finestre, Sestiere e Jafferau. Le forze saranno ridotte al lumicino ed è facile prevedere che ci sarà selezione nonostante le pendenze non siano così proibitive.
Per i tifosi che amano seguire i “girini” sulle salite l’ascesa di Cervinia sarà l’ultima occasione dell’edizione 2018.
Da Antey –Saint André a Cervinia la salita prevede uno sviluppo lineare di 19,2 km e un dislivello di 961 metri, per una pendenza media del 5%. Nei primi chilometri si sale con il padellone: nel tratto che porta a Fernaz e a Buisson non si supera mai il 4,2% e soltanto dal quarto chilometro occorre alleggerire il rapporto visto che nei duemila metri lineari che conducono al Lac de Mayen le pendenze vanno dal 6,2% al 9%.
Giunti in prossimità del lago la strada spiana per un paio di chilometri per poi “incattivirsi” nuovamente nel secondo gradone di 2,5 km al 7,8% di pendenza media che si conclude con l’ingresso a Valtournanche. È in questo tratto che si trova la rampa al 12% che rappresenta il tratto più impegnativo dell’intera ascesa.

A questo punto, raggiunta quota 1529, mancano poco meno di 9 km alla meta. Per 6,5 km la salita si mantiene su pendenze comprese fra il 5% e l’8,6%. Messe alle spalle la località di Sanglin-Damon e la galleria che conduce verso il traguardo, l’epilogo diventa una pura formalità: negli ultimi 1500 metri la pendenza è di poco superiore all’1% con la linea d’arrivo a quota 2001 metri.

Visti i passaggi in galleria è consigliabile montare delle luci e munirsi di eventuali accessori per l’illuminazione passiva. Il periodo consigliato per la scalata? Da fine maggio a fine settembre.