CBD nello sport: migliori performance e recupero
Il CBD, ovvero il “cannabidiolo”, è una delle sostanze più studiate e più riconsiderate fra le centinaia contenute naturalmente dalla pianta di canapa. La scienza medica e l’industria farmaceutica negli ultimissimi anni ha ridato importanza al CBD per i suoi effetti benefici per combattere gli stati infiammatori, l’ansia eccessiva e contrastare il dolore.
L’assunzione è sicura ed efficace praticamente per ogni sportivo, dal camminatore quotidiano al corridore occasionale, all’atleta professionista. I campionati sportivi stanno iniziando a vedere più di buon occhio la Cannabis, perché il cannabidiolo può aiutare le prestazioni atletiche e il recupero dall’allenamento. Sia per l’impiegato che per l’atleta professionista, il CBD, a differenza della “molecola cugina” THC, non viene più considerato sostanza dopante dalla World Anti-Doping Agency.
Il CBD può migliorare le prestazioni
La possibilità di migliorare le prestazioni deriva dalla capacità intrinseca del CBD di ridurre lo stress senza creare alterazione del pensiero. Molti atleti sottolineano che questo cannabinoide li aiuta ad affrontare le gare senza agitarsi, quindi anche con una maggiore distensione muscolare, mentre le loro menti restano lucide per decisioni rapide.
Il cannabidiolo può migliorare il recupero
La ricerca conferma che il CBD contrasta i principali contribuenti all’infiammazione, al gonfiore e al dolore, potenzialmente proteggendo le cellule muscolari per la crescita e la rigenerazione. Piccole dosi, ad esempio sotto forma di olio (maggiori informazioni qui), offrono una migliore qualità del sonno che contribuisce al recupero veloce ed efficiente.
I casi clinici rivelano che gli atleti che usano 30 mg (o più) di CBD al giorno notano meno angoscia prima delle competizioni importanti, un recupero più rapido e sonno più facile in appena cinque giorni.
Nuovi dati sulla capacità del CBD di bilanciare la funzione immunitaria suggeriscono che potrebbe prevenire i fastidiosi raffreddori che spesso rendono sconsigliabile l’allenamento.
Il CBD può aiutare con le lesioni
La comprovata capacità antinfiammatoria è un aiuto ideale per il recupero da infortunio o allenamento pesante. A maggior ragione dopo il periodo di scarsa attività fisica dovuta alla quarantena, malgrado gli esercizi in casa, molti possono incorrere in problemi muscolari durante la ripresa.
La ricerca sugli animali conferma che gli sfortunati effetti traumatici della lesione cerebrale diminuiscono in presenza di CBD, quindi tutti coloro che esercitano un’attività sportiva molto intensa e pericolosa dovrebbero avere una fonte di CBD a portata di mano: ad esempio 60 mg immediatamente dopo un urto alla testa aiuterebbe contro la commozione cerebrale.
Il cannabidiolo non inficia i test antidroga
Attualmente i cannabinoidi sono elencati come sostanze vietate, ma il test impiegato si concentra sui metaboliti del THC. Diversamente il CBD non rientra fra le sostanze proibite perché ritenute dopanti, quindi gli atleti possono stare certi che non stanno violando le regole delle Federazioni.
Il CBD è una molecola senza potenziale di intossicazione, dipendenza o stimolazione. I miglioramenti di performance e recupero sopra descritti non costituiscono un vantaggio ingiusto, per questo non è obiettivo del test antidoping. Alcuni soggetti di visione maggiormente proibizionistica desiderano aggiungere CBD all’elenco delle sostanze vietate per retaggio culturale contro la Cannabis.