Bicicletta e coronavirus: quando si può andare in bici

Oltre al blocco delle manifestazioni sportive, restano molte le limitazioni per l’utilizzo della bicicletta. Ecco la situazione aggiornata su ciclismo e Covid-19

Dallo scorso 9 marzo l’attività ciclistica è stata fortemente limitata su tutto il territorio nazionale. La necessità di limitare la propagazione del contagio restringe l’utilizzo della bicicletta all’attività professionale e, anche in tal senso, vi sono delle limitazioni. Allo stesso tempo viene consentita l’attività motoria in prossimità della propria abitazione.

Bicicletta e coronavirus: i chiarimenti della FCI

In attesa del nuovo calendario UCI, i professionisti italiani hanno sottoscritto un decalogo per la ripresa degli allenamenti, che invitano tutti gli appassionati a rispettare. Da lunedì 4 maggio in Italia, sia loro che gli amatori potranno tornare a pedalare all’aria aperta, e vogliono farlo in assoluta sicurezza per sé e gli altri. Queste le indicazioni stilate da ACCPI con la Federazione Ciclistica Italiana: 

  1. SCEGLI L’USCITA SOLITARIA

Pedala da solo ed evita strade affollate.

Mantieni la distanza minima cosi proteggi tutto il gruppo.

  1. SFIDA TE STESSO, NON I CONFINI

Resta nel raggio della tua regione.

Così domani correrai dove vuoi.

  1. DIFFONDI SOLO BUON SENSO

Combatti i germi, contieni saliva e muco con fazzoletti monouso.

Così respiri e fai respirare meglio.

  1. FAI BRILLARE IL TUO TALENTO

Igienizza spesso e non spartire la borraccia.

Così condividi pulizia e sicurezza.

  1. DIFENDI IL TUO PANORAMA

Riponi i rifiuti in tasca o nei cestini.

Così ogni scatto ti verrà naturale.

  1. OCCHI APERTI, DIETRO LE LENTI

Ricordati di utilizzare gli occhiali.

Così ti proteggi e volgi lo sguardo al futuro.

  1. COPRI IL VOLTO, SCOPRI LA GRINTA

Porta con te mascherina, guanti monouso o gel igienizzante.

Così la vittoria tornerà a sorriderti.

  1. GODITI UNO SPLENDIDO RIPOSO

A fine allenamento igienizza l’attrezzatura.

Così ti prepari meglio per la prossima uscita.

  1. ALLENA TUTTI AL BUON ESEMPIO

Diffondi questi valori nel team, tra amici e appassionati di tutte le età.

Così correrete di nuovo insieme.

  1. #IOVADOINBICI

Scelgo la bici come mezzo di trasporto per le mie attività.

Così rispetto chi amo, l’ambiente e il prossimo.

Si ricorda che la possibilità di compiere attività motoria non è vincolata al tesseramento, come si è letto in alcune fake news circolate in rete negli scorsi giorni. Ovviamente è preferibile disporre di una copertura assicurativa, ma non è obbligatorio!

Bicicletta e coronavirus: cosa dice il DPCM del 26 aprile

In base al DPCM del 26 aprile che fissa le regole in vigore a partire da lunedì 4 maggio “è consentito svolgere individualmente, ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti, attività sportiva o attività motoria, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività”.

Continuano a essere “sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici”, quindi anche le competizioni ciclistiche su strada e fuoristrada.

La Federazione Ciclistica Italiana sta ultimando l’elaborazione delle linee guida per la ripresa dell’attività che saranno rese note entro il 4 maggio completate anche da precisazioni richieste al Governo, compresa la riapertura dei negozi di bici per l’assistenza.

“Ringrazio il ministro per la disponibilità nei confronti del ciclismo – ha dichiarato il presidente Renato Di Rocco all’ANSA -. Oltre al ripristino dell’attività, auspico la riapertura dei negozi di bici e quelli che vendono accessori. Dopo avere chiesto al ministero dello Sport alcuni chiarimenti, entro un paio di giorni stileremo una direttiva sull’attività sportiva. La situazione non è semplice: si può andare in bici a titolo individuale, mantenendo una distanza di 2 metri, ma noi diciamo: meglio se di 10 metri. Quel che conta è portare con sé le dotazioni, come guanti monouso e mascherine da utilizzare negli spazi comuni”.

Nonostante manchi il riferimento al raggio d’azione in cui si potrà pedalare, il premier Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa del 26 aprile, ha svincolato l’attività motoria dalla prossimità alla propria abitazione (“adesso ci si potrà allontanare”, minuto 18.30). In attesa dei chiarimenti della FCI è ipotizzabile che si possa pedalare partendo dalla propria abitazione e rimanendo all’interno della propria Regione di appartenenza, ovviamente in maniera individuale e mantenendo una distanza superiore ai 2 metri (secondo le norme del Governo), meglio se di 10 metri (come consigliato dalla FCI). Resta indispensabile portare con sé guanti monouso e mascherina nel caso si debba sostare in luogo pubblico.

Bicicletta e coronavirus: cosa dice il decreto

Lo scorso 17 marzo il Ministero della Salute ha definito quando si può utilizzare la bicicletta. Ecco il testo integrale aggiornato al 19 marzo:

Il Governo ribadisce che si deve evitare di uscire di casa. Si può uscire per andare al lavoro o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni necessari. Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autocertificazione. I divieti e le raccomandazioni valgono ovviamente, come ribadito, anche per gli spostamenti all’interno del proprio comune.

L’utilizzo della bicicletta, nel rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro, è soggetto alle misure restrittive del DPCM del 9 marzo 2020 definito #Iorestoacasa. Tale provvedimento limita gli spostamenti delle persone in entrata e in uscita dai territori nonché all’interno dei medesimi salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute. In caso di eventuali controlli dovrà essere fornita autocertificazione.

Non è giustificato l’utilizzo del mezzo per lo svolgimento di attività motoria o per allenamento, oltre i confini del proprio territorio di domicilio, abitazione o residenza.

In caso di sportivi, professionisti o non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal CONI e dalle rispettive Federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali o internazionali, sono utilizzabili gli impianti sportivi a porte chiuse  per le sedute di allenamento. È consentito esclusivamente lo svolgimento degli eventi e delle competizioni sportive organizzati da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico.

Covid-19 e bicicletta: le domande più frequenti

Ecco le FAQ (domande frequenti) riguardanti l’utilizzo della bicicletta (aggiornate al 28 marzo):

È consentito fare attività motoria?

L’attività motoria all’aperto è consentita solo se è svolta individualmente e in prossimità della propria abitazione. È obbligatorio rispettare la distanza di almeno un metro da ogni altra persona. Sono sempre vietati gli assembramenti.

L’accesso a parchi e giardini pubblici è consentito?

 No. L’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici è vietato.

Posso utilizzare la bicicletta?

L’uso della bicicletta è consentito per raggiungere la sede di lavoro, il luogo di residenza o i negozi che vendono generi alimentari o di prima necessità (consultare l’allegato 1 del Dpcm 22 marzo 2020). È inoltre consentito utilizzare la bicicletta per svolgere attività sportiva o motoria all’aperto nella prossimità di casa propria. In ogni circostanza deve comunque essere osservata una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.

Purtroppo l’ambiguità della definizione “nella prossimità di casa propria” rende difficoltoso valutare il raggio d’azione nel quale sia possibile muoversi senza violare il decreto e correre il rischio di incorrere in sanzioni.

Si può andare in bici durante l'emergenza coronavirus?

Bicicletta e coronavirus: la questione salute

Mentre in Italia l’attività ciclistica viene limitata alle necessità di spostamento, all’estero, dove il virus si è diffuso in  ritardo rispetto alla nostra Penisola, la questione è stata valutata con anticipo, talvolta con esiti opposti a quelli italiani. La considerazione fatta da alcuni infettivologi e valida tanto per i ciclisti quanto per i runner è che l’attività fisica outdoor riduce la possibilità di contrarre i virus per molteplici ragioni: in primis perché rafforza il sistema immunitario, secondariamente perché irrobustisce i polmoni e l’apparato respiratorio e, infine, perché stimola la produzione di vitamina D, la cui carenza può aggravare le complicanze di chi dovesse contrarre il virus.

Sul lungo periodo, stimolare le persone a utilizzare la bicicletta come mezzo di trasporto, potrebbe essere una delle soluzioni per decongestionare il trasporto pubblico e per evitare di ritrovarci con quotidiani ingorghi di automobili con il solo guidatore a bordo.

Vi riportiamo, infine, quanto scritto sul sito della Federazione Ciclistica Britannica:

Posso ancora uscire in bici?

Andare in bicicletta è un ottimo modo per aiutare la tua salute fisica e mentale. Se segui i consigli sul distanziamento sociale e una corretta igiene, è importante rimanere attivi quando possibile. Ora, più che mai, dobbiamo guidare le nostre biciclette in modo responsabile – ciò significa uscire solo una volta al giorno, da soli o con le persone con cui viviamo – e tenere due metri di distanza da chiunque incontriamo, fermarci e aspettare che le persone passino quando necessario.

Mentre dovresti usare la tua bici per fare esercizio solamente una volta al giorno, puoi anche usarla per fare acquisti per le necessità di base, fornire assistenza o aiutare qualcuno vulnerabile e viaggiare da / per lavoro essenziale. Lo stiamo facendo per proteggere noi stessi e gli altri e per rendere sicuro il viaggio di tutti. Quando aderiamo a queste linee guida, ci sono una serie di cose che possiamo anche fare per aiutare le nostre comunità in questo momento; i nostri suggerimenti sono qui.

Andare in bicicletta è un’attività generalmente a basso rischio, ma con i nostri servizi sanitari e di emergenza sotto una pressione così intensa è importante che tutti prendano provvedimenti per gestire il rischio ovunque possibile. Ti preghiamo di pedalare solo su percorsi che conosci bene, che sono vicini a casa e che rientrano nel tuo livello di abilità; questo è un momento di svago calmo, non di sfidare te stesso. British Cycling desidera sottolineare che la nostra libertà individuale di uscire da soli e guidare le nostre biciclette, dipende dal costante comportamento di buon senso da parte di tutti noi e dalla stretta aderenza alle linee guida del governo.

Siamo preoccupati che, nel caso in cui alcune persone continuino a organizzare e andare in bici in gruppo, il governo sentirà che non ha altra scelta che proibire qualsiasi ciclismo all’aperto. Se la comunità ciclistica continua a comportarsi in modo responsabile, speriamo tutti di mantenere aperte le strade e i sentieri, in modo da poter gestire la nostra salute nelle prossime settimane e mesi.

La logica è quella dell’honor system ben descritta dal blog Wittgenstein nei primi giorni della quarantena.

Bicicletta e coronavirus: l’allenamento a casa

Sull’home page della Federazione Ciclistica Italiana sono disponibili alcuni articoli e video-tutorial che illustrano le attività che ciclisti e biker possono praticare in casa per mantenersi in forma in attesa di poter tornare a pedalare su strade e sentieri. Su Sport Folks trovate i consigli per mantenersi in forma a casa durante la quarantena.

[Foto Pixabay]

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Giornalista e ciclista, è riuscito a far convivere le sue due passioni scrivendo di bici per numerose testate, fra cui "Ciclismo" e "L'Unità". Colleziona colli alpini ed è sempre a caccia di nuovi itinerari fra Italia, Francia e Portogallo. Ha pubblicato diversi libri fra cui "Storia del ciclismo" e "Grimpeur".
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