Bici in Portogallo: tre itinerari per la mountain bike

In bici in Portogallo - Itinerari in mountain bike

La proposta di Sport Folks per scoprire una delle regioni del Portogallo più stimolanti dal punto di vista ciclistico

La scorsa estate noi di Sport Folks vi avevamo fatto scoprire la Serra da Lousa con un tour da 100 km e la lunga scalata a Trevim, quest’anno vi proponiamo tre itinerari nel centro del Portogallo che si adattano a ciclisti con un buon allenamento in salita e con una mountain bike che consenta loro di pedalare fuori strada.

Il punto di partenza dei tre itinerari è il villaggio di Cabeças, un piccolo pianoro situato fra Figueirò dos Vinhos e Maça Dona Maria (50 km a sud di Coimbra). Ovviamente si può iniziare gli itinerari da uno dei punti toccati dal percorso e finire nella stessa località.

Serra do Anjo da Guarda: alla scoperta della salita del mulino a vento

Una breve discesa di un paio di chilometri porta da Cabeças a Ponte Arega. Da qui si sale per cinque chilometri fino ad Arega. Il dislivello di 300 metri non deve ingannare: gran parte del dislivello viene superata nei primi due chilometri con pendenze costantemente prossime al 10%. Nei restanti tre chilometri l’ascesa è più pedalabile. Una svolta a destra a in corrispondenza del Cafè Sanico immette in una velocissima discesa che incrocia l’autostrada e la statale che uniscono Tomar a Coimbra e ci riporta a bassa quota. Proseguendo in direzione di Alvaiazere si superano due rampe molto impegnative: la prima all’8%, la seconda al 10%. Al termine della seconda si svolta a sinistra, direzione che va presa nei due bivi successivi fino a raggiungere località Couto.

Da qui si seguono le indicazioni per Maças do Caminho, una breve discesa e poi si devia sulla sinistra per salire alla Portela de São Caetano e alla successiva Portela de São Lourenço. Si tratta di un’ascesa facile nella prima parte, ma molto impegnativa nella parte finale dove le pendenze superano il 10%. Arrivati alla Portela le indicazioni per il Santuario dell’Anjo da Guarda (l’Angelo Custode) ci guidano verso una lunga retta di calçada portuguesa, il tipico pavé lusitano. Mezzo chilometro di salita impegnativa e poi la strada spiana: un altro mezzo chilometro pianeggiante conduce fino al Santuario dell’Anjo da Guarda. In tutto sono 4 chilometri di ascesa.

Il mulino a vento nel punto più alto della Serra do Anjo da Guarda
Il mulino a vento nel punto più alto della Serra do Anjo da Guarda

Il pezzo forte però è il mulino a vento. Passando dietro il santuario e girando a destra si raggiunge in poche centinaia di metri il punto culminante dell’itinerario, i 526 metri della Serra do Anjo da Guarda.

Il Mulino a vento si trova all’interno di un parco eolico e a pochi metri da un enorme orologio solare. Come si nota dalla fotografia, questo vecchio mulino fu costruito con delle ruote di pietra che davano la possibilità di orientarlo in modo da ottimizzare la resa dell’energia eolica.

Dal mulino si può proseguire nella direzione opposta a quella da cui si è arrivati perché sulla sommità della serra è stato creata una strada ad anello. La discesa verso Pousaflores e, successivamente, verso Chao de Couce ci riportano nella piana di Avelar. Da qui, salendo per due chilometri e mezzo, si raggiunge Maça Dona Maria.

Una rapida discesa e si arriva al ponte di Maça. Da qui mancano 1200 metri al centro di Cabeças, ma le fatiche sono tutt’altro che finite visto che ci sono delle rampe al 10% e addirittura 200 metri con una pendenza media del 16,5%.

L’itinerario è di 40 km con 1020 metri di dislivello.

Altimetria itinerario mountain bike in Portogallo

Rabaçal: pedalando sul cammino di Santiago

Il cammino di Santiago portoghese è sempre più frequentato dai “pellegrini” italiani e il segmento che attraversa la valle di Rabaçal è sicuramente uno dei tratti più suggestivi dell’intero itinerario lusitano.

Partendo da Cabeças, dopo avere affrontato l’ondulata salita di Vale da Porca e la discesa verso Ribeira de Alge, si affronta un tratto pianeggiante fino al crocevia di Pontao. Da qui la strada inizia a salire per un paio di chilometri fino a una sommità che domina la zona industriale di Ansiao.

Cinque chilometri di strada sull’ampia IC8 ci portano sino al bivio per Lagoa. Per sei chilometri si sale a gradoni, attraversando la località di Sarzedela e raggiungendo Venda do Brasil. Da qui una breve discesa ci immette nella valle di Rabaçal, località nota per il suo formaggio e per le vestigia di un antico insediamento romano. In questa fase di pianura ci si può far distrarre dal panorama.

Superata Junqueira si arriva al piccolo centro di Ribeira de Alcalamouque da dove, sulla destra, due indicazioni con la classica concha, consentono di immettersi sul cammino di Santiago.

Abbandonato l’asfalto si pedala in mezzo agli ulivi e alle mucche al pascolo.

Un tratto di sterrato lungo il cammino di Santiago
Un tratto di sterrato lungo il cammino di Santiago

Raggiunta Rabaçal si può fare sosta al bar O Albergue dove si può gustare la pasta sfoglia con il formaggio locale: dopo tanto pedalare bisogna pur reintegrare le energie!

Al fondo del centro abitato di Rabaçal si prende a destra. Inizia qui una leggera salita di tre chilometri fino a Espinheiro. Su queste strade secondarie si incontrano raramente autoveicoli e le condizioni sono ideali per una pedalata in totale relax.

Dopo essere discesi da Espinheiro a Penela ci si immette sulla IC3 che collega Coimbra e Tomar. Qui bisogna prestare attenzione perché il traffico è più intenso. Una dozzina di chilometri di brevi discese e lunghi rettilinei pianeggianti conducono fino ad Avelar e da qui a Pontao.

Riprendendo la N237 in direzione di Figueirò dos Vinhos, si passa sotto il cavalcavia dell’autostrada e si svolta a destra. Da qui cominciano i 2,5 chilometri di salita verso Maça Dona Maria. L’epilogo – con l’ascesa finale a Cabeças – è analogo a quello dell’altro Tour.

Il tour è di 67 chilometri con un dislivello di 930 metri.

Altimetria salita Cabeças

Grande Rota do Zezere: un continuo “mangia&bevi” sulle rive del fiume

Il fiume Zezere, affluente del Tejo (in spagnolo Tago) è uno dei fiumi più lunghi del Portogallo. Da alcuni anni un progetto di segnaletica per escursionisti pedestri e in mountain bike è stato sistemato sulle strade che costeggiano il fiume in modo da poter compiere il tragitto dalla sorgente al punto in cui si immette nel fiume che bagna la capitale Lisbona.

Uno dei tratti maggiormente attraenti dal punto di vista turistico è quello che vi presentiamo in questo bellissimo itinerario di 65 km con 1180 metri di dislivello.

Si parte da Cabeças e, dopo essere scesi per un paio di chilometri fino a Ponte Arega, si sale per 6,5 chilometri fino a Figueirò dos Vinhos. Alla rotonda all’ingresso del paese si svolta a destra, ci si immette sulla strada N237 e si inizia una lunga discesa di una decina di chilometri che attraversa Bairradas e raggiunge la diga di Bouça. Qui si supera per la prima volta il fiume Zezere.

La seconda salita è lunga circa otto chilometri con una difficoltà che decresce con il passare dei chilometri. Si tratta di una salita decisamente pedalabile che non crea particolari problemi a chi abbia una buona dose di allenamento.

La salita si conclude a Cernache de Bonjardim. Giunti alla rotonda di Cernache si prende a destra e ci si immette sulla N238. Una lunga e spettacolare discesa di 10 chilometri porta al secondo attraversamento del Rio Zezere.

Qui il bacino del fiume si allarga e una sosta sul ponte per ammirare il paesaggio e scattare qualche foto è dovuta.

Dopo i 6 km della salita di Figueirò dos Vinhos e gli 8 km di Cernache de Bonjardim si raggiunge il villaggio di Dornes che sorge su una suggestiva penisola che si allunga nel bacino dello Zezere. Nel 2017 questo villaggio – dove nel 2011 è stato girato il film Aguasaltas.com – è stato incluso fra i 7 villaggi più belli di tutto il Portogallo.

Per alcuni chilometri ci si mantiene sulla strada che costeggia il fiume fino a quando la strada non prende a salire fino a Fonte Seca. In parte asfaltata e in parte sterrata la strada si impenna con pendenze superiori al 10% e punte del 15%.

La discesa di Fonte Seca nella Grande Rota do Zezere

Il passaggio di Fonte Seca è un “sacrificio” necessario per continuare a pedalare nei pressi del fiume. Raggiunta questa località ci si tiene sull’estrema destra raggiungendo un’ampia strada sterrata utilizzata per il taglio del bosco. Da qui inizia una discesa facile nella prima parte e molto difficoltosa e ripida nella parte conclusiva. La foto del mio compagno di pedalate Antonio dimostra quanto sia aspra la pendenza e quante pietre siano presenti sul percorso.

Conclusa la discesa si arriva alla CM1146 e, voltando a destra, si torna sulla strada di lungofiume. Gli otto chilometri successivi rappresentano il tratto più suggestivo dell’intero percorso: una totale immersione nella natura: alla nostra sinistra la foresta, alla nostra destra lo Zezere.

Giunti alla Foz de Alge si sale per altri cinque chilometri fino a raggiungere il tornante di Enchecamas. Da qui una discesa ci riporta ai piedi della salita di Cabeças: due chilometri al 7,5% di pendenza media con un tratto iniziale di 250 metri al 13%.

 

Altimetria ultimo tratto salita di Cabeças

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Giornalista e ciclista, è riuscito a far convivere le sue due passioni scrivendo di bici per numerose testate, fra cui "Ciclismo" e "L'Unità". Colleziona colli alpini ed è sempre a caccia di nuovi itinerari fra Italia, Francia e Portogallo. Ha pubblicato diversi libri fra cui "Storia del ciclismo" e "Grimpeur".
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