Bebe Vio e Francesco Bettella nei nuovi cortometraggi Fabrica
Bebe Vio e Francesco Bettella, atleti paralimpici veneti, sono i protagonisti dei nuovi cortometraggi realizzati da ‘Fabrica’, centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton. I due nuovi video sono stati realizzati in occasione della Giornata Internazionale dei diritti delle Persone con Disabilità del 3 dicembre. Dalla scherma al nuovo paralimpico ai più alti livelli, l’Italia può vantare due atleti che rappresentano un esempio di come lo sport del Bel Paese sia in grado di superare ogni ostacolo e abbattere ogni barriera.
Bebe Vio non ha bisogno di presentazioni: tira di scherma da quando aveva 5 anni e all’età di 12 ha subito l’amputazione degli arti a causa della meningite. Una disabilità che non gli ha impedito di mettersi in gioco diventando campionessa paralimpica. Bebe è anche la protagonista di una serie di campagne di sensibilizzazione in favore della vaccinazione. Il cortometraggio a lei dedicato, realizzato dalla venezuelana Lorena Alvarado, è stato presentato nel corso di un’anteprima al ‘DOC’ di New york nella sezione “The future is feminine”, dove ha anche ricevuto il premio come miglior documentario.
Sempre la Alvarado è colei che ha realizzato l’altro cortometraggio, quello dedicato a Francesco Bettella, affetto da una malattia genetica che lo costringe sulla sedia a rotelle, ma che non gli impedisce di partecipare alle gare di nuoto. Stiamo parlando di uno degli atleti di punta della nazionale italiana paralimpica, con cui ha ottenuto una medaglia d’argento ai Giochi di Rio 2016.
Bebe Vio: “Se sembra impossibile allora si può fare”
Si intitola “Se sembra impossibile allora si può fare” ed è l’autobiografia di Bebe Vio presentata proprio in queste ore. La schermitrice veneta ripercorre le tappe più importanti della propria vita, dalla malattia alla disperazione, fino alla rinascita che l’ha portata fino alla conquista della medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro. Nell’autobiografia, non mancano anche denunce sulle condizioni dei disabili, troppo spesso ignorate dall’opinione pubblica, battaglie contro la slealtà nello sport e la violenza contro le donne.
“Cominciate a cercarvi un sogno perché i sogni sono tutto nella vita. Non è mai troppo tardi per cominciare a sognare”, dice Bebe Vio nel suo libro. “Non vale accontentarsi, bisogna lottare fino in fondo anche se abbiamo paura – si legge ancora nell’autobiografia – Il trucco è trasformare la paura in adrenalina, l’adrenalina in cattiveria agonistica e la cattiveria agonistica in felicità. Mettetevi in gioco e non mollate mai”.