Assurdità calcistiche: i risultati più pesanti di sempre

Sconfitte pesanti

Dal 36-0 di Arbroath F.C.– Bon Accord (1885) ai 114 goal subìti dalla Micronesia (2015)

Quando succedono queste cose sul rettangolo verde dovrebbe scattare un meccanismo per cui una partita di calcio si concluda anzitempo. Ovviamente ciò non accadrà mai, ma non sarebbe giusto dopo un 6 a 0 o un 7 a 1 dare la possibilità a una squadra di alzare bandiera bianca? Magari, perché diventa avvilente stare in campo quando si perde con più di 20 goal di scarto! Ma davvero si possono verificare punteggi così pesanti? Ebbene sì, la storia del calcio ne è piena, anche se se ne parla poco. Nel 1885 – siamo agli albori del calcio – in Scozia si gioca la partita tra Arbroath F.C. e Bon Accord valida per la 13esima edizione della coppa nazionale. Una partita che si rivelerà essere a senso unico visto il risultato finale di 36 a 0. Tra l’altro dopo più di 100 anni il club vincitore d’allora, l’Arbroath F.C., esiste ancora e milita nella seconda divisione del campionato scozzese.

Le Samoa Americane non sono l’unica vittima sacrificale

Tra i risultati sportivi più assurdi che vedono il calcio quale protagonista, c’è senza dubbio il 31 a 0 inflitto dall’Australia alle Samoa Americane l’11 aprile 2001. In ballo c’era niente meno che la qualificazione al mondiale 2002, sebbene lo squilibrio di valori in campo facesse pensare a nulla più che a un allenamento tra una squadra fortissima e il suo sparring partner. E invece…un incubo per il portiere delle Samoa, Nicky Salapu, che ogni 3 minuti ha subìto una rete. Quella che ancora oggi è la partita ufficiale tra due Nazionali maggiori con il più ampio scarto a livello di segnature, per quanto si è visto in campo è sembrato irreale, per certi versi simile al calcio dei videogiochi, dove si segnano reti in continuazione, dove il portiere è solo un “suggerimento”, perché non para quasi mai, e dove gli arbitri sono perfetti.

Lasciamo l’Oceania per dirigerci in Africa, in particolare in Nigeria. Qui nel 2013 è successo un fatto che ha avuto dell’incredibile: al termine di due gare valide per la promozione in terza divisione, quelle tra Plateau United Feeders e Akurba e tra Police Machine e FC-Babayaro, la porta è stata violata per un totale di 146 volte. Il primo di questi due match dopo si è concluso con il punteggio di 79-0, il secondo 67-0. Alla fine si è scoperto che c’erano state alcune irregolarità, tra l’altro prontamente sanzionate; al di là di questo aspetto, comunque importante, i tifosi hanno assistito a due festival della segnatura facile che non dimenticheranno facilmente.

Indi Native e Micronesia: due squadre diverse accomunate da un destino simile

Sconfitte assurde calcio

A livello di débâcle calcistiche non si può non menzionare quella dell’Indi Native, club ecuadoregno che nel 2016 militava in terza divisione e che davanti a 300 spettatori ha perso per 44 a 1 contro il Pelileo Sporting Club. Quest’ultimo all’epoca doveva essere uno “squadrone”, tenendo conto della facilità con cui si è liberato del malcapitato avversario. Una supposizione questa che impallidisce di fronte alle vicissitudini della Nazionale di calcio degli Stati Federati di Micronesia, che nel 2015 durante i Giochi del Pacifico uscì da quella competizione al primo turno, dopo aver incassato 114 goal in sole 3 gare. Se è vero che questa squadra storicamente non ha mai brillato nel’arte di addomesticare il pallone, è altrettanto vero che certi risultati dovrebbero spronare a dare di più così da evitare figuracce. E dire che qualcuno con il termine figuraccia identifica la sconfitta del Perù contro il Brasile in quella famosa finale di Coppa America del 2019, non priva di polemiche, e durante la quale successe di tutto.

Le sconfitte dell’Italia

Non saranno pesanti come quelli sopra menzionati, ma anche la nostra Nazionale nella sua storia è stata protagonista in negativo di risultati non certo eccelsi, per usare un eufemismo. Tra questi vanno ricordati il 7 a 1 subìto contro l’Ungheria nel 1924 e il 6 a 1 contro la Jugoslavia nel 1957. Recentemente, ecco il 4 a 0 contro la Spagna nel 2012, durante quella famosa finale dell’Europeo che tutti noi speravamo di portare a casa.

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