Alpe Bianca in bici: il test di Marzia Salton Basei e Mattia Viel

I professionisti Marzia Salton Basei e Mattia Viel hanno testato la salita che conduce da Viù ai 1406 metri dell’Alpe Bianca

Contenuto realizzato dal Comune di Viù in collaborazione con Sport Folks

È l’ultimo sabato di settembre, quello della transumanza. Il cielo è azzurro e anche se il calendario ci dice che è già autunno, un sole splendente ci regala una tardiva mattinata d’estate.

Sulla piazza del Mercato di Viù i professionisti Marzia Salton Basei della Asd Born to Win e Mattia Viel della Androni Giocattoli-Sidermec sono pronti a testare la salita dell’Alpe Bianca, una delle più panoramiche e spettacolari di Viù Bike Road.

Dopo avere attraversato il comune di Viù, si prende in direzione del Colle della Dieta e della frazione Polpresa. Iniziano una serie di tornanti con pendenze consistenti, ma al di sotto della doppia cifra. I primi due chilometri di ascesa hanno una pendenza media del 6,8%. In questa fase i tratti ombreggiati e quelli esposti si alternano.

Salita Alpe Bianca per Viù Bike Road con Sport Folks

Nel secondo segmento di due chilometri la pendenza si fa leggermente inferiore, con una media del 5,7%. Dal quarto al sesto chilometro la pendenza risale al 6,5%, qui i tratti ombreggiati prevalgono su quelli esposti. Giunti al bivio che porta verso il Colle della Dieta, si prende a sinistra e si inizia un tratto in contropendenza che conduce fino ai Cramoletti e poi al bivio che conduce ai Tornetti. In questi due chilometri il saldo è neutro.

Giunti al bivio, si svolta a destra e inizia il tratto più impegnativo di tutta l’ascesa: dall’ottavo al decimo chilometro la pendenza è del 7,6% e negli ultimi 1900 metri del 7%. Quest’ultima fase di salita, ricca di tornanti, è decisamente esposta. Si sale in mezzo ai pascoli d’alta quota, in uno degli scenari più suggestivi dell’intero Viù Bike Road.

Ciclisti professionisti testano la salita dell'Alpe Bianca

Qualche tornante prima della conclusione della strada asfaltata la strada attraverso una fitta e ombrosa pineta. La salita si conclude a quota 1425 metri, negli 11,9 km di ascesa la pendenza media è dunque del 5,5%.

Alpe Bianca: l’analisi di Marzia Salton Basei

Come potete vedere nel video di apertura, Marzia Salton Basei ha affrontato l’allenamento con grinta e determinazione. Il suo parere sulla salita è positivo. Ecco che cosa ci ha detto: “Qui è tutto fantastico: sia il panorama che la salita! Una salita regolare, lunga, perfetta per godersi il panorama e magari fare dei lavori specifici in salita. Sia per i professionisti che per gli amatori è davvero una salita fantastica”.

Marzia Salton Basei e Mattia Viel

Marzia ha apprezzato in questa ascesa delle caratteristiche particolari: “La salita deve essere regolare come questa, perché in questo modo il lavoro specifico può essere espresso meglio. È preferibile che la strada sia poco trafficata, perché così non ti deconcentri”. 

Che cosa si intende per lavoro specifico? “Un SFR, per esempio, può durare 4 minuti. In questo lasso di tempo deve essere tenuto un certo wattaggio e un certo ritmo di pedalata più pesante, quindi una pedalata di 50-60 rpm. Una volta conclusa questa SFR, si recupera e poi si ripete il lavoro”.

Marzia Salton Basei e Mattia Viel test in bicicletta

Alpe Bianca: l’analisi di Mattia Viel

Anche per Mattia Viel la scalata dell’Alpe Bianca è stata una novità: “La salita è molto bella, panoramica. Siamo alla fine dei mesi caldi, ma non ho percepito nessuna sensazione di freddo, anzi, in qualche tratto abbiamo trovato pendenze impegnative e ci siamo subito scaldati. Davvero una bella salita, tanto che penso di rifarla continuando qui il mio allenamento, magari salendo con un ritmo diverso. Sono rimasto soddisfatto e grazie per questa esperienza: ho scoperto strade che fanno parte del mio territorio ma che non avevo mai visto prima”.

Salita Alpe Bianca testata da Sport Folks

Come ci si prepara per affrontare le salite in gara? Viel conclude spiegandocelo: “Di solito si lavora molto sulle ripetute, con lavori specifici, perciò si prende una salita abbastanza pedalabile, non troppo dura e che permetta di fare cambi di ritmo e ripetute in serie, andando su e giù. Questa salita è ottima perché ha dei tratti in cui spiana, permettendo il recupero, e poi tratti più impegnativi. Insomma una salita ottima per testarsi e per fare lavori in preparazione delle competizioni più dure”.

Altimetria della salita dell'Alpe Bianca

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Giornalista e ciclista, è riuscito a far convivere le sue due passioni scrivendo di bici per numerose testate, fra cui "Ciclismo" e "L'Unità". Colleziona colli alpini ed è sempre a caccia di nuovi itinerari fra Italia, Francia e Portogallo. Ha pubblicato diversi libri fra cui "Storia del ciclismo" e "Grimpeur".
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