Alimentazione e giovani atleti: sfatiamo i falsi miti
Per fare calcio, così come ogni altro sport, occorre seguire una sana alimentazione, soprattutto nel caso di giovanissimi atleti. Nel settore girano tante dicerie, credenze e falsi miti che è bene sfatare sin da subito, perché si rischia di fare danni irreparabili in una fase troppo importante della crescita. Se qualcuno si avvicina ai vostri figli promettendo ricette miracolose o trucchi per andare a mille all’ora in campo, diffidate subito. La corretta alimentazione è tropo importante per bambini ed adolescenti per lasciarsi abbindolare da maghi ed esperti che sono sicuri di quello che vi dicono perché “lo hanno letto su Internet”.
Così come non esistono alimenti che fanno miracoli, bisogna subito sgombrare il campo da un equivoco: non mangiare per nulla anche diverse ore prima di una partita o di un allenamento, è assolutamente sbagliato. Purtroppo, me lo sono sentito dire da tanti allenatori quando giocavo: “non mangiare niente prima della partita” e “non bere nemmeno acqua diverse ore prima di scendere in campo o mentre giochi”. Sì, perché è credenza comune ancora a troppi che bere prima di un allenamento o una partita faccia male. O ancora, “mangia cibi con molte proteine, perché le proteine fanno crescere i muscoli”.
Insomma, di dicerie e leggende metropolitane ne ho sentite tante, da tanti che ancora oggi continuano a svolgere lo stesso mestiere di educatore e allenatore al contempo. Come sottolineano gli esperti nella guida che la Figc ha distribuito in 1,5 milioni di copie in tutte le scuole calcio d’Italia, bisogna mangiare prima di un evento sportivo, purché lo si faccia al momento giusto. Bambini e adolescenti devono arrivare in campo con una scorta di energie sufficienti a sopportare lo sforzo fisico. Niente digiuno dunque, ma nemmeno abbuffate senza ritegno: un pasto leggero con cibi facilmente digeribili ad una distanza giusta dallo sforzo fisico è la soluzione ideale. Fino a 2-3 ore prima di una partita o un allenamento, inoltre, è opportuno bere circa mezzo litro d’acqua e bisogna di tanto intanto reintegrare durante l’attività sportiva, all’incirca ogni 15 minuti.
L’alimentazione dell’atleta non è solo proteine
Quanto ai cibi consigliati, i muscoli non “si fanno” solo con le proteine (carne, uova, pesce), bensì da un corretto regime alimentare quotidiano. Oltre alle proteine, infatti, servono i carboidrati forniti da pasta e riso, ad esempio, ma anche vitamine, grassi e sali minerali. In questo ambito, dunque, gioca un ruolo fondamentale la famiglia, poiché i pasti avvengono lontano dal controllo degli istruttori tecnici. Ai genitori spetta il ruolo di seguire la crescita anche “alimentare” dei piccoli atleti, mentre agli istruttori è demandato il compito comunque di informare e mettere in guardia bambini e adolescenti dai rischi di un’alimentazione scorretta, affidandosi ad esperti di settore e a studi con fondamento scientifico.